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VIBO VALENTIA – Nomi eccellenti fra gli indagati, nove persone, tra le quali anche funzionari della Regione Calabria e della Provincia di Vibo Valentia arrestate: ha causato un terremoto giudiziario l’inchiesta che ha fatto scattare stamattina un’operazione condotta dalla guardia di finanza in collaborazione con la polizia, per una presunta truffa da 8 milioni ai danni dello Stato, della Regione e dell’Ue. Sei le persone in carcere, 3 ai domiciliari, 22 in tutto i personaggi finiti a vario titolo nell’inchiesta.
La frode ha riguardato l’indebita percezione di incentivi per il lavoro. Oltre ai funzionari pubblici sono stati arrestati alcuni dirigenti della società Eurocop che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti a Vibo.
Nelle indagini sono coinvolti anche esponenti politici. Un avviso di garanzia è stato consegnato al Consigliere regionale ed ex sindaco e presidente della Provincia di Vibo Valentia Ottavio Bruni. Tra gli indagati anche Franco Sammarco, che ha guidato l’amministrazione comunale vibonese fino al 2010; Francesco De Nisi, presidente uscente della Provincia; Raffaele Loiacono, ex sindaco di Serra San Bruno.
Tra i funzionari che risultano nell’inchiesta, c’è l’attuale direttore generale del dipartimento Lavoro della Regione Calabria, Bruno Calvetta e poi i funzionari dell’unità di crisi del dipartimento Salvatore Luciano Zappulla, Antonio Michele Franco ed il funzionario della Provincia di Vibo Mario Nicolino. Questi ultimi quattro saranno interrogati dal gip per il successivo provvedimento di interdittiva.
In carcere sono finiti il presidente del consiglio di amministrazione della società Eurocoop Silvio Claudio Martino Pellegrino, i componenti del consiglio di amministrazione Simone Golino e Santo Romano, il dipendente Gerardino Garrì, il dirigente della Provincia di Vibo Antonio Vinci, il dirigente vicario dello stesso dipartimento Concettina Di Gesu. Ai domiciliari sono stati posti la funzionaria del dipartimento Lavoro della Regione Anna Maria Lucia Battaglia, la dirigente della Provincia Edith Macrì, e la funzionaria del dipartimento regionale Elisa Mannucci. Gli altri indagati sono l’ex dirigente regionale Michelina Ricca, l’ex funzionario regionale Antonio Vadalà, e gli addetti all’Autorità di Audit della Regione Fernando Torchia e Raffaele Esposito.
L’operazione, che è stata denominata “Bis in Idem”, ha portato anche al sequestro di beni per 30 milioni di euro.
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