Un'immagine del teatro Petruzzelli dopo l'incendio che lo distrusse e accanto Michele Emiliano
3 minuti per la letturaQuella domenica mattina di oltre 30 anni fa, le telecamere delle tv inquadrarono anche un giovane Emiliano atterrito osservare il teatro Petruzzelli ridotto in cenere. Il governatore vestiva ancora i panni di pubblico ministero, qualche anno dopo da sindaco contribuirà alla ricostruzione del politeama: «La mattina in cui scoprimmo che il Petruzzelli era bruciato – ricorda – il senso di vuoto era persino più grande della voragine che il fuoco aveva lasciato nel tetto e nelle strutture di questo magnifico teatro. La perdita del Petruzzelli fu per molti di noi un momento di scoramento, rabbia e sfiducia, e per molti anni questo teatro è rimasto un deposito di acqua, cenere e disperazione. Quando finalmente, dopo averlo ricostruito, e mi sono seduto qui dentro non mi sembrava vero. E ancora oggi ogni volta che vengo qui sono meravigliato di ciò che siamo stati capaci di fare».
Per l’attuale sindaco, Antonio Decaro, «questa è la storia di una città che non si arrende a chi vuole solo distruggere, renderla povera, vuota. Questa è la storia di una città energica che vuole vivere di bellezza», scrive su facebook.
«Trent’anni fa il Petruzzelli veniva divorato dalle fiamme – ricorda il sindaco – . Trent’anni fa un pezzo di storia della nostra città diventava cenere. Qualcuno ha cercato di distruggere una della nostre più grandi bellezze e per anni abbiamo pensato che non avremmo più rivisto quel teatro risplendere. Ma grazie all’impegno di tanti, grazie alla forza di volontà della nostra città, oggi su quel palco è tornata la vita, che ormai da anni porta a Bari, grazie alla Fondazione Teatro Petruzzelli, le produzioni operistiche tra le più importanti del mondo. Su quel palco – conclude Decaro – è tornata l’arte e quelle porte si sono riaperte ai cittadini: grandi e piccoli».
Il sindaco ha allegato al post una foto del teatro ricostruito: «Voglio ricordare quella tragica storia della nostra città e del Teatro Petruzzelli – scrive – con questa immagine che parla di vita e di futuro». Ieri nessuna cerimonia in città, ma anche la Regione Puglia, attraverso i propri canali social ha ricordato l’evento: «Sono passati 30 anni da quella colazione indigesta, da quel 27 ottobre 1991 in cui il Petruzzelli smise bruscamente di far sentire la propria voce. Una voce che oggi, dopo un lungo pianto, può schiarirsi e cominciare a cantare. Tutte le volte che vuole».
«Un caffè amaro quella mattina a colazione – si legge – incollati al telegiornale delle 8:00, ammutoliti da quell’inquadratura dall’alto, dall’ultimo atto del rogo che aveva fagocitato fra cenere e fiamme quasi 90 anni di spettacoli, applausi e omaggi: uno su tutti, l’inchino al suo cospetto di Alberto Sordi e Monica Vitti in Polvere di Stelle. Appena la sera prima, proprio su quel palcoscenico, la scena finale della Norma di Vincenzo Bellini era stato un oscuro presagio, purtroppo inascoltato. L’incendio privò Bari del suo rubino più prezioso. Per 18 anni il brusìo nel foyer poco prima del suono della campanella ha ceduto il passo al malinconico silenzio di chi aveva visto da vicino, solo per citarne alcuni nomi, Eduardo De Filippo, Dario Fo, Carmelo Bene, Riccardo Muti, Carla Fracci, Katia Ricciarelli, Luciano Pavarotti, Plácido Domingo, José Carreras, Liza Minnelli e Frank Sinatra».
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