1 minuto per la lettura
CATANZARO – Il gup di Bologna Rita Chierici ha condannato in rito abbreviato i tre giovani catanzaresi ritenuti responsabili dell’attacco incendiario, tra il 28 e il 29 novembre 2012, con una molotov contro una sede di CasaPound a Bologna, via Malvolta. A Francesco De Medici, Alessandro Mancuso e Domenico Emanuele Platì il pm Antonella Scandellari aveva contestato il lancio e fabbricazione della molotov con finalità di terrorismo, oltre alla detenzione di stupefacenti. Platì e De Medici sono stati condannati a 5 anni e 8 mesi, Mancuso a 5. Il gup non ha riconosciuto l’aggravante di terrorismo. La pena è sospesa.
De Medici (figlio di un ex assessore di centrodestra di Catanzaro, avv. Caterina Salerno) e Platì erano accusati anche di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, per aver reagito contro gli agenti della Digos che li arrestarono subito dopo l’attacco. Ai due poliziotti è stata riconosciuta una provvisionale di 3.000 e 5.000 euro dopo che si erano costituiti parte civile, assistiti dagli avv. Francesco Miraglia e Maura Nicolì. «Ci saremmo aspettati – ha detto Miraglia – che le istituzioni fossero al fianco degli operatori come parti civili, quantomeno il Comune e la Regione, invece ci siamo ritrovati soli».
Parte civile nel procedimento anche Casapound, il cui risarcimento è stato demandato al giudizio in sede civile. «Faremo sicuramente ricorso in appello – ha detto l’avv. Giuseppe Fonte, che tutela De Medici e Mancuso – aspettiamo le motivazioni per capire come mai il giudice, pur facendo cadere ogni accusa di terrorismo, abbia inflitto una pena più alta di quella chiesta dal pm che invece aveva rubricato l’aggravante».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA