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LA Fidas Basilicata compie oggi 35 anni di attività. Per l’occasione, abbiamo incontrato il presidente regionale, Paolo Ettorre, per tracciare un bilancio del sodalizio molto attivo al Sud.
Trentacinque anni un periodo significativo per un’associazione di volontariato cosa è cambiato se guardiamo alla partenza della Fidas Basilicata?
«E’ un anniversario molto importante, che segna una tappa significativa della presenza della nostra associazione in Basilicata, nata come “Associazione Donatori Volontari di Sangue della Provincia di Matera”, con acronimo A.D.Vo.S.
E’ bene ricordare che il primo nucleo di donatori era nato nel 1973 all’interno del Centro Ricerche dell’Enea di Rotondella, dove si recava periodicamente il dottor Di Venere a prelevare sacche di sangue.
Non ero presente alla stipula dell’atto costitutivo l’8 maggio 1979 presso il notaio Angelo Disabato in Matera, ma citare le persone straordinarie che hanno fondato l’Associazione per me è un atto doveroso:
Vincenzo Dragone (in rappresentanza degli Ospedali Riuniti di Matera), Michele Padova, Angelo Di Venere, Tommaso Santeramo, Michele Greco, Antonio Gerardi, Ettore Massari, Angelo Domenico Biscaglia, Giuseppe Cirillo, Bice Porcari, Edmondo Colucci, Vincenzo Guarino, Emilio Nicola Buccico, Francesco SciandivascI, Emilio D’Alessandro, Ilio Carraresi, Zilio Gino Barina, Damiano Cosma Ranoia, Giuseppe Centonze, Francesco Saverio Mutidieri, Gianfranco Giorgio, Giuseppe Iaculli.
Alcuni di loro non sono più tra noi, ma il loro ricordo è indelebile e il nostro ringraziamento è rivolto a tutti per la straordinaria capacità di interpretare la solidarietà e il dovere civico verso gli altri. L’associazione fu creata principalmente per due motivi: promuovere la donazione del sangue che doveva essere garantita a tutte le fasce di popolazione; debellare la compravendita del sangue, che rappresentava una forma di inciviltà e di ricatto verso le famiglie in stato di necessità.
I Presidenti che si sono succeduti, prima come A.D.Vo.S. e poi come Fidas sono: Emilio Nicola Buccico, Ovidio Trilli, Ettore Massari, Bice Porcari, Antonio Bronzino, Antonio Linsalata, Francesco Salvatore, Paolo Ettorre (tuttora in carica).
Tante le cose cambiate da allora; nel 1996 abbiamo aderito alla FIdas nazionale (Federazione Italiana Associazioni Donatori Sangue) e abbiamo aggiunto ad A.D.Vo.S. la sigla Fidas e dal 2008 definitivamente denominata Fidas Basilicata per uniformarci a livello nazionale, dando un segnale forte di appartenenza associativa, senza dimenticare le nostre origini che sono segnate in modo indelebile nel nostro Statuto».
Come la Fidas Basilicata è distribuita sul territorio regionale, ma soprattutto se il lavoro svolto in questo anni è stato considerato dalle Istituzioni e in che maniera?
«La Fidas Basilicata è presente sul territorio regionale con 26 sezioni comunali, 6 gruppi all’interno delle Forze armate, 6 all’interno di Parrocchie e Associazioni di volontariato. Dall’anno 2000 siamo presenti nella provincia di Potenza.
La nostra operatività è stata significativa e il rapporto con le istituzioni sempre improntato alla massima collaborazione anche se non sempre “idilliaco”. Dal momento della loro costituzione siamo presenti all’interno degli organi regionali competenti per il sistema sangue (Comitato tecnico regionale, Comitati Buon Uso del Sangue, Comitati di partecipazione)».
Cosa oggi La Fidas Basilicata vorrebbe chiedere ai suoi interlocutori?
«La capacità organizzativa, la credibilità e la crescita a livello regionale, conquistata con fatica nel corso di questi anni, ci consente di chiedere con forza alle istituzioni di essere considerati alla pari con altre associazioni, per offrire quel contributo necessario a migliorare il sistema sangue in Basilicata».
Quali i risultati raggiunti e come intende affrontare i prossimi anni?
«Con orgoglio possiamo affermare che gli obiettivi che nel corso degli anni ci siamo prefissati, sono stati man mano raggiunti e ci hanno consentito di guardare al futuro con maggiore consapevolezza delle nostre potenzialità per raggiungere traguardi sempre più significativi.
Negli ultimi anni 5 anni, la nostra raccolta di sangue intero si è raddoppiata, passando da 2.600 a 5.249 (dato al 31 dicembre 2013), contribuendo non poco all’autosufficienza regionale, mentre la raccolta di plasma ha avuto un incremento molto più consistente con l’avvio della raccolta associativa. Ci auguriamo che anche per i plasmaderivati si possa raggiungere al più presto l’autosufficienza.
Gli obiettivi nel prossimo futuro sono concentrati sulle procedure di accreditamento delle Unità di Raccolta sangue associative (Udr) che deve avvenire improrogabilmente entro il 31 dicembre 2014, pena l’impossibilità di raccogliere sangue.
Per questo siamo tutti mobilitati per raggiungere l’importante traguardo. Alla luce di non poter accreditare tutte le sedi è stata programmato l’acquisto di un’autoemoteca che ci permetterà di sopperire a questa eventualità e mantenere lo standard quali-quantitativo, che ogni anno viene programmato all’interno del Centro regionale sangue (Crs).
Un grazie particolare a tutti i dirigenti regionali e di sezione che hanno saputo interpretare e continuano a interpretare un ruolo di primaria importanza sul proprio territorio consentendo il raggiungimento dei traguardi prefissati.
Un grazie, ancora più caloroso, alle donatrici e donatori che ogni giorno si avvicinano alla donazione e permettono al sistema sangue di essere sempre pronto a fronteggiare le necessità sanitarie.
a.corrado@luedi.it
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