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POTENZA – «Venerdì ho un incontro con l’avvocatura dello Stato. Lì mi farò aiutare per capire meglio se c’è qualche norma mancante, qualche aspetto che non abbiamo considerato nel bando. Certo è che la richiesta dell’associazione della stampa lucana sul ritiro del bando è impossibile. Neanche il direttore può decidere di farlo unilateralmente». Sono le parole di Vincenzo Fogliano, direttore del parco dell’Appennino Lucano all’indomani della polemica aperta per la pubblicazione di un bando di assunzione per otto mesi rivolto ai giornalisti.

Il nodo del contendere sta proprio nell’offerta, che è al ribasso. In pratica ad acquisire più punti sarebbe quel soggetto professionale che propone un pacchetto con un prezzo più basso rispetto ai circa sedicimila euro proposti all’interno del bando. La cosa ha scatenato le ire dell’associazione stampa e non solo, perché trattare al ribasso el figure professionali, così come si fa per i bandi sulle forniture, ha fatto storcere il nato a molti. Su facebook anzi si parla già di concorso pilotato e di figura professionale da consegnare ad uomini molto vicini alla politica regionale.

E questo dubbio Fogliano vuole toglierlo subito ai detrattori: «Noi non siamo come un’amministrazione comunale – dice il direttore – siamo un’ente che fortunatamente non subisce il peso della politica al suo interno. E ripeto, questo bando sarà approfondito dagli esperti nonostante tutta la fase di preparazione abbia superato i controlli da parte degli organismi interni. Insomma, non è una cosa improvvisata, ci sono stati controlli da parte dei revisori dei conti prima della pubblicazione. Ma la cosa del ribasso non è una novità. Sono anni che architetti, ingegneri e professionisti vanno avanti in questo modo. Tant’è che dall’associazione della stampa mi sarei aspettato qualcosa di più tecnico, il riferimento ad una norma capace di chiarire le cose. In ogni caso venerdì ci incontreremo per cercare di chiarire le cose. Fermo restando che il prezzo lo decide comunque la stazione appaltante. Ripeto, non capisco l’oggetto della polemica».

E questo è un fatto semplice: il cosiddetto intervento al ribasso è certamente la goccia che ha fatto traboccare il vaso, più dei cosiddetti tempi di pubblicazione che l’associazione ha contestato un paio di giorni fa. Il bando è stato pubblicato il 23 di aprile, con una scadenza prevista per l’otto di maggio. Tempi troppo stretti, se si considerano i ponti festivi di mezzo, per non destare qualche sospetto. ma la posizione di Fogliano è chiara e soprattutto poco avvezza ad uno scontro. Anzi, se proprio si dovesse riassumere la posizione è chiara anche una presa d’atto dell’ente in merito alla questione ribasso. Ma c’è comunque un “ma”.

«Il ribasso – conclude Fogliano – è una cosa che si pratica per moltissime categorie professionali. E su questo abbiamo cercato di essere comunque attenti. Avremmo potuto aggiungere clausole di ribasso al 40% e invece ci siamo tenuti al “minimo”, ovvero al 20%. Io stesso sono consapevole che in questo momento di crisi dobbiamo fare il più possibile per garantire un compenso dignitoso ai professionisti. Ed è per questo che specifico ancora: se esistono altre soluzioni su questo bando provvederò a studiarle».

v. p.

 

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