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COSENZA – L’azienda sanitaria provinciale di Cosenza ancora una volta sotto la lente d’ingrandimento della Procura bruzia. Da qualche tempo è stato infatti aperto un nuovo fascicolo d’inchiesta per fare luce su diversi casi di assenteismo, che vedono coinvolti degli impiegati in servizio presso alcuni uffici della sede cosentina. Si ipotizza in particolare la truffa.
Le indagini sono ora a una svolta. In questi giorni, infatti, i carabinieri del Roninv (Reparto operativo nucleo investigativo) hanno consegnato al pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Domenico Assumma, una dettagliata informativa, particolarmente attesa dal magistrato per dare ulteriore corpo all’ipotesi investigativa e procedere con la contestazione agli indagati, il cui numero è ancora da definire. Assumma, ricordiamo, è lo stesso pm delle indagini sulle consulenze d’oro dell’Asp, delle quali avrebbe in particolar modo beneficiato – con la presunta complicità dell’attuale dirigente Gianfranco Scarpelli – l’avvocato Nicola Gaetano, del foro di Paola (LEGGI LA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO).
Di questa nuova indagine sugli assenteisti era stato informato lo stesso Scarpelli, il quale – su richiesta degli inquirenti – ha dato incarico ai suoi dirigenti di controllare l’effettiva presenza dei dipendenti sul posto di lavoro e il rispetto degli orari di ingresso e di uscita. Non sono a tal proposito mancati i controlli sui marcatempo, gli aggeggi sui quali i dipendenti strisciano i loro badge e già oggetto di accese discussioni dinanzi al tribunale di Cosenza relativamente al processo (denominato “Ippocrate”) su analoghi casi di assenteismo presso la sede rendese dell’Azienda sanitaria. Sempre Scarpelli lo scorso luglio annunciò di licenziare alcuni dipendenti di Praia a Mare accusati di assenteismo.
Proprio in quell’occasione rese noto che «l’Asp già da più di un anno ha approvato, con la condivisione delle organizzazioni sindacali, il nuovo regolamento di verifica e controllo dell’orario di servizio con cui si è data la massima responsabilità ai dirigenti preposti alla direzione delle varie strutture sanitarie e amministrative.
La direzione generale – proseguì – ha dato incarico al direttore amministrativo e agli uffici legali e personale di valutare i provvedimenti in urgenza da adottare non escludendo la possibilità di procedere al licenziamento o all’eventuale sospensione di tutti i dipendenti nel rispetto della normativa vigente per il grave danno di immagine provocato all’Asp di Cosenza nonchè per la mortificazione subita da tutto il management, dai dirigenti e da tutti i lavoratori onesti dell’Asp di Cosenza che quotidianamente con sacrificio ed impegno cercano di dare risposte ai bisogni dei cittadini».
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