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REGGIO CALABRIA – La polizia di stato di Reggio Calabria e il servizio centrale operativo della polizia di stato, con la collaborazione delle questure di Benevento e Catanzaro, hanno eseguito, su richiesta della procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, un’ordinanza di sequestro di beni per un valore di 2 milioni di euro appartenenti a soggetti già colpiti da provvedimento di fermo eseguito nell’ambito della nota operazione di polizia giudiziaria denominata “New bridge” (LEGGI L’ARTICOLO).
In particolare, la squadra mobile di Benevento ha sequestrato beni a carico di Carlo Brillante, 49 anni, e Francesco Vonella, 27 anni, entrambi arrestati l’11 febbraio scorso con altre quattro persone perchè ritenuti componenti di una cellula beneventana della famiglia Ursino legata ai Gambino di New York. Sigilli a un bar a Montefalcone di Val Fortore, a una autorimessa, un appartamento, un fabbricato a Catanzaro, una smat four e diversi conti correnti.
L’indagine ha consentito nel febbraio scorso di individuare un’organizzazione criminale finalizzata al traffico di droga tra la Calabria e gli Stati Uniti che faceva riferimento alla famiglia degli Ursino di Gioiosa Ionica e a quella mafiosa dei Gambino a New York, collegata ad un altro gruppo mafioso armato insediatosi nel territorio della provincia di Benevento.
Le indagini di natura patrimoniale, partite dall’operazione dell’11 febbraio, hanno consentito di svelare un quadro abbastanza chiaro formato da redditi inadeguati rispetto alle primarie esigenze familiari ed agli investimenti effettuati, da ritenersi sproporzionati rispetto alle entrate dichiarate al Fisco, tanto da determinare il sequestro di beni ed attività commerciali, tra cui un bar, un ristorante, un autosalone e vari terreni.
L’indagine “New bridge”, svolta tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove l’Fbi su disposizione della magistratura statunitense, aveva arrestato, in contemporanea con la polizia italiana, altre 7 persone, ha consentito di individuare un legame, a doppio filo, tra famiglie di ‘ndrangheta, con particolare riguardo alla citata famiglia di Gioiosa Jonica e alcuni personaggi italo-americani, insediati a New York City, fra cui Franco Lupio, genero di uno dei destinatari dei provvedimenti di sequestro, sequestrando ingenti quantitativi di droga.
L’indagine ha consentito nel febbraio scorso di individuare un’organizzazione criminale finalizzata al traffico di droga tra la Calabria e gli Stati Uniti che faceva riferimento alla famiglia degli Ursino di Gioiosa Ionica e a quella mafiosa dei Gambino a New York, collegata ad un altro gruppo mafioso armato insediatosi nel territorio della provincia di Benevento.
Le indagini di natura patrimoniale, partite dall’operazione dell’11 febbraio, hanno consentito di svelare un quadro abbastanza chiaro formato da redditi inadeguati rispetto alle primarie esigenze familiari ed agli investimenti effettuati, da ritenersi sproporzionati rispetto alle entrate dichiarate al Fisco, tanto da determinare il sequestro di beni ed attività commerciali, tra cui un bar, un ristorante, un autosalone e vari terreni.
L’indagine “New bridge”, svolta tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove l’Fbi su disposizione della magistratura statunitense, aveva arrestato, in contemporanea con la polizia italiana, altre 7 persone, ha consentito di individuare un legame, a doppio filo, tra famiglie di ‘ndrangheta, con particolare riguardo alla citata famiglia di Gioiosa Jonica e alcuni personaggi italo-americani, insediati a New York City, fra cui Franco Lupio, genero di uno dei destinatari dei provvedimenti di sequestro, sequestrando ingenti quantitativi di droga.
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