2 minuti per la lettura
Una vita in musica………
Vincenzo Colella nato nel marzo del 1930 a Melito Irpino di Avellino da una numerosa famiglia che ha dedicato la vita da generazioni alla musica, alla legge e alla medicina.
Scomparso nel recente mese di gennaio di questo anno corrente.
La sua musica ha goduto del supremo dono dell’immortalità, ed oggi continua a dare speranza ai giovani.
E’ stata e sarà portatrice di messaggi, di significati, è per la gente, per tutti.
E la buona musica dura per sempre, non muore mai.
La piccola sala del Pantheon è gremita dalla platea avellinese fino agli spalti, alle 18,00 si sono spente le lui ed in perfetto orario i musicisti hanno iniziato a suonare , la romantica “torna a Surriento” di De Curtis, interpretata a cappella dal giovane tenore Yaun Xu, prima volta come brano di apertura, d’impatto. Il ruolo portante della scaletta della serata speciale è affidato alla presentazione di Marco Colella, che ha ricordato spicchi della vita del padre Vincenzo, seguito da validi e amici musicisti del posto che hanno suonato brani tratti dal passato.
Ha suonato al pianoforte l’ultimo giovane allievo del maestro Giovanni Guidaccione che ha interpretato l’ “Adagio Al chiaro di luna” di Beethoven.
A salutare Vincenzo è anche Raffaella Bellezza con un brano pianistico di Chopin “Notturno in fa min”; ed infine si è esibito un altro allievo del professore, Paolo Silvestri con la “Consolazione” di List, eseguita al pianoforte e ricordando che Vincenzo suonava sempre questo brano in occasioni simili.
La musica ha coinvolto il pubblico ed ha incitato tutti ad alzarsi in piedi, l’assolo pianistico di Giampiero Colella sulle note di Rachmaninoff ha incantato gli ascoltatori.
Dopo una breve pausa ecco dalle casse della sala riecheggiare il suono di un pianoforte , è il maestro Vincenzo che suona un Notturno di Chopin, e sulla sua frequenza è Ylena Colella (è il nonno) che suona sulle sue note che fa tornare indietro negli anni ed accontenta quella parte del pubblico nostalgica, più avanti nell’età.
Commosso anche il Maestro Massimo Testa (al violino) che racconta del tempo passato insieme al professore Vincenzo ed ai figli Roberto, Marco e Lucio, e lo ha salutato con un assoluto rispetto eseguendo tre brani con in quartetto di archi composto dal M Rita De Castris al violino, M Francesco Venga alla viola e il M Vincenzo Di Somma al violoncello. Hanno eseguito “Il Postino” di Bacalov, “Canone in re M” di Pachelbel e “Piccola serenata notturna” di Mozart.
I 4 musicisti hanno mostrato un’alchimia fuori dal comune e sapevano ch avrebbero creato qualcosa di importante, è stata una degna chiusura che molti ricorderanno.
La quantità di note suonate al secondo ed esplose sui volti degli spettatori, completa la scaletta nei suoi 95 minuti, ed è un vero e proprio riassunto di tutto ciò che è stato creato dal Mastro Vincenzo Colella.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA