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REGGIO CALABRIA – Un salto nel passato per disegnare un nuovo futuro. Questo il senso della seconda Cena d’Arte, “L’A Cena Futurista”, ideata dallo chef Filippo Cogliandro e dal direttore artistico “Elmar” Elisabetta Marcianò, che ha trasformato le sale de “L’Accademia L’A Gourmet” di Reggio Calabria in un teatro gastronomico-culturale, dove a farla da padrone è il prelibato menu futurista, condito da performance di artisti reggini, tra musica, danza e recitazione.

E tra le due sale protagoniste dell’evento, la mostra di opere “neo-futuriste” di artisti reggini. Ad aprire l’evento, un novello Filippo Tommaso Marinetti, interpretato dall’attore Lorenzo Praticò, dà il benvenuto ai commensali con un monologo futurista che si ripeterà in diverse forme e intenzioni durante la serata.

Sui tavoli, le opere di Paolo Infortuna fanno da artistico centrotavola, creativo contributo al progetto Arte Magna, una raccolta fondi che mira al recupero di importanti opere pubbliche. L’ingresso è d’effetto: sulle note di “Another Brick in the wall”, brano dei Pink Floyd, i camerieri, con indosso delle maschere anonime, servono l’antipasto “Nelle acque di ogni mare” (di seppia con crema di avocado, cetriolo, spuma al nero di seppia, limone salato e corallo).

E mentre gli ospiti del Salone dei Lampadari si godono anche la prima mostra postuma di Achille Perilli, maestro dell’astrattismo italiano deceduto il 16 ottobre scorso, vengono serviti i piatti gourmet: ecco i “Ricercatori di adrenalina”, rotoli di pesce al vapore in salsa tricolore e stelo di rapa rossa, allo “Scampato al deserto”, ovvero Carnaroli di Sibari Gran Riserva al tè nero affumicato, bisque di scampi e scorza di limone, e al “Manifesto Virile”, controfiletto di agnello arrosto con verdure al cremoso di formaggio.

Quindi, fanno il loro ingesso in sala la ballerina Samuela Piccolo che, in perfetto stile Metropolis, danza sulle note di “Nel mondo delle illusioni”, brano di Nada interpretato da Dominga Costantino. Una Visual music performance che ha rapito l’attenzione dei presenti. A completare il menu futurista, “Amplesso Primitivo” (sorbetto alla cipolla rossa di Tropea e crumble al parmigiano reggiano), e “Archetipo della Velocità” (mousse di cappuccino, gelèe di mascarpone ai frutti di bosco e crumble al caffè), per far migrare il palato dal salato al dolce.

A completare il quadro, la musica dei ClaPs Vocal Group con l’esecuzione di brani d’avanguardia. Ad impressionare sono anche gli abiti di scena. Dalla giacca multicolor di Lorenzo Praticò, con tanto di baffi all’insù, al nero e argento di Samuela Piccolo e Dominga Costantino, fino al politically (s)correct dei ClaPs. Prima di salutare gli ospiti, lo chef Filippo Cogliandro, assieme a “Elmar” Elisabetta Marcianò, annuncia l’istituzione, dal prossimo anno, del “Premio Umberto Boccioni” che sarà riservato agli artisti meridionali.


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