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E’ UN PO’ come passeggiare attraverso la storia dell’umanità.
Il Parco della Murgia, che si estende lungo 8000 ettari nell’area che collega Matera a Montescaglioso, è un esempio di quanto territorio, natura e storia facciano parte ancora oggi dello stesso inestimabile patrimonio.
Oltre 150 chiese rupestri, dal medioevo al 19mo secolo, testimonianze della presenza di popolazioni dal Paleolitico (i cui segni si ritrovano nella Grotta dei Pipistrelli) fino al Neolitico (con il villaggio di Murgecchia a Murgia Timone) e una flora composta da ben 923 specie diverse di cui 100 rarissime, 61 di nuova scoperta e 36 endemiche.
Un vero e proprio “gioiello” naturalistico che l’Ente presieduto da Pier Francesco Pellecchia tutela e valorizza anche grazie all’attività del cea (centro di educazione ambientale) con una sede a Jazzo Gattini, cuore pulsante nella zona del belvedere a Matera e una a Montescaglioso, in località Pianelle.
Un lavoro imponente ma fondamentale per un Parco che costituisce un polmone che dà corpo all’intera area in maniera importante e per certi versi essenziali.
In questi giorni le visite nei luoghi più suggestivi del Parco si moltiplicano.
Il turismo ambientale infatti sta registrando numeri in aumento e Matera si sta confermando polo di attrazione del Mezzogiorno.
“Abbiamo aperto l’info point a Porta Pistola – annuncia il presidente Pellecchia impegnato a riqualificare alcuni sentieri che entro il 2015 saranno percorribili, in aggiunta ai percorsi già disponibili”.
Per gli escursionisti più esperti si può intanto compiere il passaggio che da Jazzo Gattini porta al Belvedere.
Le nostre guide, oltre 40, sono a disposizione di chi vuol scegliere il più adatto. Basta recarsi sul sito: www.enteparco.it per scegliere itinerario e guide.
Stiamo concludendo proprio in queste ore il programma del ParcoMurgia festival, con un cartellone corposo di appuntamenti che cominceranno subito dopo Pasqua.
Quest’anno festeggeremo il 25 maggio in modo sontuoso la Madonna delle Vergini che è diventata protettrice del territori della Murgia Materana.
Con la Curia, la parrocchia di Piccianello e l’associazione che se ne sta occupando, stiamo perfezionando il programma.
A Pasqua – aggiunge Pellecchia – saranno i turisti ad animare il nostro territorio grazie alle escursioni che il Parco offre naturalmente.
Dall’1 maggio con il pellegrinaggio alla Madonna dell’Amore apriremo la stagione primaverile e estiva.
Quest’anno daremo molto risalto, da maggio in poi, al tema dell’accessibilità: all’interno dei due centri visita, oltre alle escursioni, si potranno anche ottenere tutte le informazioni con supporti tecnologici per i disabili.
Il Parco della murgia materana, per la sua particolarità, adatta al turismo eco sostenibile e ambientale rappresenta un unicum nel suo genere anche per il diretto collegamento con aree come quella di Montescaglioso che fa parte proprio del territorio di competenza dell’ente materano.
Il patrimonio che fa parte di questo “scrigno” fu scoperto dall’associazione La Scaletta di Matera nel 1958 che, da quel momento, avviò una impegnativa battaglia di tutela e valorizzazione giunta fino ad oggi con un ricco carnet naturalistico rimasto quasi intatto.
Dal 1978 una legge regionale ne individuò il perimetro che divenne di competenza dell’Ente Parco.
Oggi quest’area così ampia è luogo di ritrovo non solo della comunità materana che anima le numerose manifestazioni organizzate ogni anni (dalla festa degli Aquiloni a quella della transumanza) ma anche dei numerosi visitatori, affascinati dalla natura incontaminata a pochi passi dal centro della città che si può òosservare in tanti modi: dal birdwatching alla fotografia naturalistica o alle escursioni in mountain bike.
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