Salvatore Solano
1 minuto per la letturaVIBO VALENTIA – Significative novità nell’ambito del procedimento penale nato dall’operazione denominata Petrolmafie–Dedalo che vede indagato, tra gli altri, anche il presidente della Provincia di Vibo Valentia e sindaco di Stefanaconi, Salvatore Solano (LEGGI).
La pubblica accusa, nel corso dell’udienza preliminare svoltasi lo scorso 15 ottobre nell’aula bunker di Lamezia Terme, non ha infatti reiterato la richiesta di rinvio a giudizio per il principale capo d’accusa originariamente mosso a carico di Salvatore Solano: quello di scambio elettorale politico-mafioso.
La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, dunque, ha rinunciato a chiamare a giudizio l’amministratore pubblico su tale punto, non ravvisando evidentemente elementi sufficienti a sostegno dell’ipotesi accusatoria.
La posizione del presidente della Provincia, cui vengono contestati anche i reati di corruzione e turbata libertà degli incanti, si alleggerisce così notevolmente mentre si attende il pronunciamento del giudice per l’udienza preliminare in ordine ai residui capi d’imputazione e, dunque, all’eventuale decisione di proscioglimento o rinvio a giudizio di Solano.
Nel corso dell’udienza, la difesa di quest’ultimo, affidata all’avvocato Tiziana Barillaro, ha tecnicamente contestato in fatto e in diritto ogni addebito penale nei confronti del presidente della Provincia di Vibo Valentia.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA