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POTENZA – Da una parte la questione centro oli di Viggiano, dall’altra Tempa Rossa. La filiera del petrolio in basilicata è una vertenza continua. Su un fronte ci si sta battendo per l’equiparazione dei trattamenti economici tra indotto e operai del centro Eni, dall’altra invece i criteri di assunzione degli operai impegnati nella costruzione del sito Tempa Rossa della Total.

Pochi giorni fa abbiamo scritto dell’affidamento, tramite l’agenzia interinale Adecco, dei lavori a Tempa Rossa. In pratica tutte le aziende che detengono appalti e subappalti possono rivolgersi direttamente alla piattaforma regionale per individuare i candidati giusti. Che poi il livello delle mansioni resta basso, perché si tratta soprattutto di operai, solo alcune posizione richiedono una certa specializzazione. Ma la questione riguarda soprattutto i disoccupati lucani che da tempo pretendono assunzione all’interno del cantiere. Ma l’operazione di affidamento ad Adecco rischia di far saltare tutto, accordi compresi, sulle assunzioni della manodopera il più locale possibile.

Ed è una questione che sia ad Eni che a Total sta portando non poche “rogne”. A Viggiano mentre gli operai scioperano Eni continua ad assumere, stando ai sindacati, operai provenienti da altre regioni, Total invece sta bypassando il sistema affidandosi ad una piattaforma nazionale.

Ed eccola la reazioen della Cgil, che insiste su alcuni punti ormai consolidati pur criticando la gestione attuale della Total. «Non ci stancheremo mai di ripetere – scrive il segretario regionale Alessandro Genovesi – che il tema del petrolio è un tema che andrebbe affrontato a tutto tondo, prima di tutto nei confronti del Governo nazionale visto l’importante contributo che la Basilicata da e darà alla Strategia Energetica Nazionale (modifica articolo 16 del cosiddetto “decreto beffa” del settembre 2013; modifica delle norme sulla carta carburante da finalizzare espressamente al reddito minimo di inserimento ai cittadini più poveri e ai disoccupati sin dall’annualità 2013-2014; scomputo delle royalties dal Patto di Stabilità e soprattutto accordo Regione-Governo affinché le Aziende  petrolifere e grandi aziende pubbliche siano “obbligate” a portare in Basilicata una “nuova Sata” da 3-4 mila posti di lavoro, non elemosine).

E per essere forti al tavolo sarebbe necessario agire intelligentemente una dialettica Regione-Governo, senza subalternità e costruendo le condizioni perché tutti si parli con una sola voce, e si agisca condividendo una sola strategia (Presidente della Regione, partiti di Governo, esponenti lucani in Parlamento e nel Governo, forze sociali, ecc.) sui principali aspetti di questo annosa vicenda».

Detto questo però c’è da fare i conti con la questione assunzioni con quella «scelta sistematica di Total di prendere in giro i cittadini lucani, le nostre istituzioni, i nostri territori che deve finire. In queste ore, infatti, le grandi aziende che costruiranno il Centro Oli di Tempa Rossa stanno procedendo, attraverso la società Adecco, ad assumere centinaia di lavoratori (molti dei quali dai profili professionali non eccezionalmente elevati e comunque disponibili tra i tanti disoccupati della  Basilicata, giovani laureati e diplomati o licenziati da imprese anche importanti) in barba ad ogni rapporto con il territorio e le comunità lucane, oltre che con la Regione e le forze sociali ed imprenditoriali».

La Cgil ricorda l’accordo che prevedeva l’impiego di almeno l’80% della manodopera locale per la costruzione del sito, ma anche l’impegno di Pittella nella relazione programmatica «per costringere la Total a un tavolo per discutere di questa importante condizionalità e più in generale per discutere della valorizzazione dell’occupazione locale con un nuovo e specifico Contratto di Sito? Non vorremmo che i buoi stessero in queste ore scappando (per l’ennesima volta) dalla stalla e di trovarci, tra qualche settimana, nuovamente di fronte al fatto compiuto. Per queste ragioni è necessario convocare urgentemente la Total e le principali imprese». Altrimenti sarà lotta.

v.panettieri@luedi.it

 

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