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REGGIO CALABRIA – Trentadue persone sono state condannate a pene variabili da 1 a 22 anni di reclusione al termine del processo contro le cosche della ‘ndrangheta Borghetto-Libri-Zindato che operano nei quartieri Modena-Ciccarello e San Sperato di Reggio Calabria. La sentenza è stata emessa dai giudici del tribunale reggino presieduto da Natina Praticò. Gli imputati, coinvolti nell’inchiesta chiamata ‘Alta Tensione’, sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno, estorsione, intestazione fittizia di beni e danneggiamenti. I giudici hanno assolto Nicolina Zumbo. Il pubblico ministero, Stefano Musolino, aveva chiesto la condanna degli imputati a pene variabili da 1 anno e sei mesi a 22 anni di reclusione. Tra le persone condannate ci sono anche i presunti boss Eugenio Borghetto, Bruno e Santo Caridi. Nove anni di reclusione sono stati inflitti all’ingegnere Demetrio Cento. Quest’ultimo era riuscito ad ottenere finanziamenti pubblici per alcune cooperative a sfondo sociale. Tra gli imputati c’era anche Franco Fabio Quirino assassinato il 4 marzo scorso al rione Modena.

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