BENEVENTO – I militari del comando provinciale della guardia di Finanza di Napoli del Nucleo di polizia tributaria, sotto il coordinamento della procura di Avellino, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale irpino, nei confronti di quattro persone: l’attuale prefetto della città di Benevento, il catanzarese Ennio Blasco, e tre imprenditori originari del nolano: Carmine, Carlo e Antonio Buglione, che operano nel settore della vigilanza privata. Le misure sono state disposte in relazione a fatti di corruzione posti in essere nell’ambito delle procedure sulla “certificazione antimafia” nel periodo 2009-2011, quando l’alto funzionario pubblico ricopriva la carica di prefetto di Avellino.
Antonio Buglione fu rapito nel 2010 da una banda di sardi e poi liberato. Le indagini della Guardia di Finanza partirono proprio per verificare il pagamento o meno di un riscatto. Durante le indagini per verificare il pagamento di un riscatto per la liberazione di Antonio Buglione, la Guardia di Finanza scoprì che le imprese di vigilanza privata dei fratelli Buglione avevano aperto filiali proprio in alcune delle città nelle quali Ennio Blasco aveva esercitato le sue funzioni prefettizie. Blasco è stato viceprefetto a Napoli e poi prefetto a Isernia, Avellino e Benevento. Secondo l’accusa Blasco avrebbe favorito i fratelli Buglione in cambio di gioielli, viaggi e altre utilità.
LA CARRIERA – Nella sua lunga carriera il catanzarese Ennio Blasco, prefetto dall’aprile 2006, ha svolto diversi incarichi da dirigente nelle polizia di Stato fino alla nomina a viceprefetto. Numerose le gestioni da commissario straordinari di svariati enti locali in Campania tra cui Caserta e anche (come sub commissario) Napoli, nonché presidente della Commissione straordinaria per i Comuni sciolti per infiltrazioni camorristiche a Torre Annunziata, Nola, Terzigno e Poggiomarino. Inoltre, è stato Coordinatore della Commissione di accesso presso i Comuni di San Giuseppe Vesuviano, Volla e Tufino e svariati altri incarichi fino alla nomina di Prefetto di Isernia dal 15 gennaio 2007 al 9 gennaio 2008, di Avellino (ambito per il quale risulta indagato ed è stato arrestato) dal 10 gennaio 2008 al 31 marzo 2012, e infine dal 1° aprile 2012 di Benevento.