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L'areale della lenticchia di Altamura Igp abbraccia anche Montemilone, Palazzo San Gervasio, Genzano di Lucania, Irsina, Tricarico, Matera, Banzi, Forenza e Tolve

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MATERA – “Con ben 9 areali di riferimento sui 19 individuati nel disciplinare di produzione in un territorio a cavallo con la Puglia (Murgia Barese e Materana) e con circa 10mila ettari investiti a questa coltura (nei comuni di Montemilone, Palazzo San Gervasio, Genzano di Lucania, Irsina, Tricarico, Matera, Banzi, Forenza, Tolve), è forte il coinvolgimento territoriale della Basilicata». Lo dichiara l’assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali Luca Braia a proposito della lenticchia di Altamura che «ha ottenuto solo due mesi fa il riconoscimento di denominazione IGP dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali a conclusione dell’iter tecnico di accompagnamento seguito dal Dirigente Ermanno Pennacchio dall’Ufficio Zootecnia, Zoosanità e Valorizzazione delle produzioni regionale. Si è appena costituito il Consorzio di Tutela e Valorizzazione che raggruppa circa 40 agricoltori pugliesi e lucani ed è per noi motivo di orgoglio aggiungerla tra le produzioni di qualità della Basilicata, in attesa della registrazione definitiva del marchio comunitario da parte dell’UE. 

Grande è, infatti, il potenziale economico per i nostri agricoltori, dal momento che la lenticchia è un prodotto che sta assumendo un ruolo sempre più da protagonista sul mercato nazionale, che registra un aumento nelle vendite dei legumi di cui il 2016 è stato anche anno internazionale FAO. I produttori lucani caratterizzano per due terzi la produzione complessiva della tradizionale coltura con forte legame geografico, storico e territoriale di questa particolare lenticchia, oggi già presente in tutta la GDO. 

Non è una scelta di posizionamento comunicativo-territoriale ma storico culturale e di evidenza scientifica attribuito alla città di Altamura da sempre conosciuta come la città delle 3 L (Lino, Lana, Lenticchia), mantenere nel nome la provenienza Altamura, senza specificare anche la caratterizzazione lucana, che appare però evidente negli areali deputati alla coltura. 

Proprio la lenticchia, che in passato aveva fatto registrare un arretramento in termini di superfici investite, grazie al bando del PSR Basilicata 2014-2020 a favore della lavorazione su sodo potrebbe trovare un ulteriore ragione di sviluppo, potendosi integrare con i vincoli e le limitazioni imposte dalla cosiddetta “cover crops”. Tale pratica agronomica, utile a tenere un idonea copertura vegetale del terreno nella stagione autunno-vernina, a fronte di alcuni limiti nella coltivazione offre una interessante integrazione finanziaria al regime di aiuto principale che è la semina su sodo. 

L’impegno del Dipartimento Agricoltura, per il bene della nostra regione e dei suoi produttori di lenticchie il cui numero è notevolmente cresciuto in questi ultimi anni, è ora quello di recuperare il protagonismo nella comunicazione attraverso l’abbinamento sapiente di altri prodotti di Basilicata quali, ad esempio, il Pane di Matera e l’Olio extravergine di oliva lucano, che consentono sia di veicolare la cultura del mangiare sano mangiando lucano, che l’identità e le caratteristiche peculiari di un territorio da gustare nelle varie iniziative regionali e nazionali in cui i produttori e i consorzi saranno coinvolti. 

Nell’augurare buon lavoro al presidente Antonio Nisi di Palazzo San Gervasio – conclude l’Assessore Braia – è ora importante e necessaria la sinergia istituzionale e delle imprese agricole per massimizzare i profitti. Fondamentale sarà organizzare una immagine territoriale che riesca a mettere insieme e veicolare anche, e non solo, il pane di Matera IGP insieme alla lenticchia di Altamura. Con la determinata volontà di portare gli agricoltori sui banchi della vendita e l’obiettivo da raggiungere di aumentare la produzione, già in crescita, e rendere disponibile sul mercato italiano, per soddisfare i consumatori, un prodotto indiscusso per proprietà nutritive e qualità. 

L’operazione congiunta di valorizzazione della Lenticchia di Altamura IGP, oltre a restituire più valore al nostro prodotto, come già accade nella distribuzione in GDO, darà garanzia al consumatore della provenienza italiana della lenticchia». 

 

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