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LAMEZIA TERME (CZ) – I giudici della Corte d’assise d’appello di Catanzaro hanno confermato la condanna di primo grado a 30 anni di reclusione per Daniele Gatto (33), per l’omicidio dell’ex fidanzata, Adelina Bruno, avvenuto a Lamezia Terme il 30 ottobre 2011. Il delitto avvenne il giorno prima del ventisettesimo compleanno della ragazza. I giudici hanno accolto la richiesta avanzata dal sostituto procuratore generale. Dopo l’omicidio Gatto infierì sul cadavere della vittima.
La sentenza di primo grado nei confronti di Gatto è stata emessa il 20 giugno 2013 al termine del processo con rito abbreviato. Gatto, accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e per avere usato sevizie con crudeltà nei confronti della vittima, uccise l’ex fidanzata strangolandola sotto un albero di ulivo perché lei voleva lasciarlo. Dopo il delitto tornò a casa, si lavò e raggiunse i genitori di Adelina con i quali iniziò a cercarla per tutta la notte.
Le ricerche andarono avanti per alcune ore, ma successivamente l’omicida si presentò al commissariato di Polizia e confessò ciò che aveva fatto. Alla richiesta di conferma della condanna di primo grado da parte del procuratore generale si erano associati anche gli avvocati di parte civile, in rappresentanza dei parenti della vittima, il padre Rosario, la mamma Teresa Godino ed il fratello Vincenzo.
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