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SI apre domani il nuovo processo contro Francesco Furchì, l’uomo accusato di aver sparato al consigliere comunale dell’Udc di Torino, Alberto Musy, la mattina del 21 marzo 2012. Musy è morto nell’ottobre scorso, dopo 19 mesi di coma e Furchì ora dovrà difendersi dalla nuova accusa di omicidio volontario premeditato, questa volta davanti a una Corte d’assise. Per lui era già iniziato il procedimento davanti al Tribunale torinese per tentato omicidio ma con la morte del consigliere comunale la sua posizione si era aggravata e il processo era stato interrotto.
Il pm Roberto Furlan aveva dovuto formulare un nuovo capo d’imputazione, per omicidio volontario, reato che viene giudicato davanti a una corte d’assise composta da giudici togati e popolari. Dall’inizio della sua vicenda processuale Furchì non ha mai perso un’udienza: “ci sarò sempre” aveva detto. Ma domani per la prima volta potrebbe non essere in aula a causa delle sue condizioni di salute.
Dall’8 marzo il faccendiere di origini calabresi è ricoverato nel reparto detentivo dell’ospedale Molinette dopo che le sue condizioni di salute si sono aggravate anche per lo sciopero della fame che sta portando avanti da alcuni mesi. Ai suoi legali ha detto di voler partecipare all’udienza anche questa volta, ma saranno i medici a decidere se ne sia in condizione.
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