El Ketani, nel riquadro, e l'incidente mortale del Lametino
1 minuto per la letturaLAMEZIA TERME (CATANZARO) – Resta in carcere Chafik El Ketani, 32 anni, accusato di omicidio stradale relativamente a un incidente mortale del 6 settembre scorso quando El Ketani rimase gravemente ferito e un giovane perse la vita, Fennane Noureddine, 31 anni, che viaggiava a bordo come passeggero, in una Toyota Corolla presa a noleggio all’aeroporto di Lamezia, ma per i legali di El Ketani sarebbe stato lui a condurre l’auto, producendo anche un video estratto dal telefonino di El Ketani.
Alla fine però i giudici del Riesame hanno confermato il carcere per El Ketani, arrestato nel momento in cui – secondo quanto gli è stato contestato dalla Procura di Catanzaro – avrebbe voluto tornarsene in Marocco, tentando quindi di far perdere le sue tracce firmando le dimissioni dall’ospedale di Catanzaro contro il parere dei medici, salvo poi essere stato rintracciato all’ospedale Sant’Orsola di Bologna. El Ketani, undici anni fa, era alla guida di una Mercedes che falciò dieci ciclisti di cui otto morirono sulla statale 18 fra Lamezia e Gizzeria (dove El Ketani risiede).
Chafik El Ketani, dopo l’incidente mortale del 6 settembre scorso, è risultato nuovamente positivo all’esame tossicologico (come undici anni fa) a cui era stato sottoposto per l’incidente mortale avvenuto poco dopo le 23 del 6 settembre scorso sulla statale 280 Lamezia – Catanzaro in territorio di Marcellinara. Oltre alla guida sotto l’effetto di «cannabinoidi», a El Ketani gli è stato contestato anche la guida a una velocità superiore al limite massimo consentito.
Tutto come il 5 dicembre del 2010 quando causò la strage dei ciclisti, subendo, all’epoca dei fatti, la condanna con l’abbreviato a 8 anni di carcere, ma dopo 5 anni tornò in libertà (allora non era stato introdotto il reato di omicidio stradale).
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