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AMANTEA – E’ un classico con variante. La storia è quella di nonna Rosa (il nome è di fantasia) che dopo una vita di sacrifici mette da parte un piccolo gruzzoletto, per la vecchiaia, per il funerale ed eventualmente da lasciare ai figli. Solo che Nonna Rosa i risparmi ha pensato bene di “conservarli” all’interno di un vecchio mobile utilizzato come scarpiera. Un posto talmente sicuro che mai nessuno si è accorto della busta con dentro i soldi, compresi i figli che l’hanno assistita amorevolmente.
Negli ultimi anni, infatti, nonna Rosa ha avuto seri problemi di salute che l’hanno costretta a letto fino al decesso avvenuto nel dicembre scorso. E proprio nelle successive operazioni di riassetto della casa dove ha vissuto per tanto tempo, il nipote, Pino, nel recuperare le calzature dell’amata congiunta, ha fatto l’incredibile scoperta. Su un lato della scarpiera c’era una piccola scatola, con dentro banconote per un ammontare di oltre 25 milioni di lire. Si può immaginare lo stupore del giovane che ha immediatamente partecipato l’inatteso ritrovamento ai parenti. Insomma una bella storia, con aspetti per certi versi commoventi ma che, e questa è la parte meno romantica del fatto, ha uno strascico poco simpatico. Rivoltosi dopo qualche settimana ad alcuni istituti di credito per effettuarne il cambio in euro, il caro nipote di nonna Rosa si è visto rispondere che purtroppo l’operazione non può più essere effettuata agli sportelli bancari, posto che la legge fisserebbe in soli dieci anni dall’ingresso della moneta unica europea il tempo utile per effettuare questo tipo di operazione.
A questo punto Pino, amareggiato, si è rivolto all’Agitalia, Associazione per la Giustizia in Italia, che attraverso i propri legali sta avviando un’istanza specifica per ottenere il cambio richiesto attraverso l’istituto della mediazione bancaria. «Se è vero – fanno sapere dalla segreteria della stessa Agitalia – che è stato stabilito un termine decennale (2002-2012) per il cambio delle lire in euro, è altrettanto vero che qualsiasi termine di prescrizione o decadenza decorre da quando il soggetto è posto in grado di far valere il proprio diritto».
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