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POTENZA – Lo avevamo scritto in tempi non sospetti. Al Polo bibliotecario di Potenza il persona è ridotto all’osso. Un problema che accomuna tutte le sedi periferiche del ministero dei Beni Culturali diversi dei quali privi di dirigenza e con organici al collasso. A lanciare l’allarme è la Fp Cgil.
«Più volte – è spiegato in una nota – abbiamo denunciato la situazione e chiesto l’intervento della nostra organizzazione a livello nazionale».
Quello di Potenza per il sindacato è un caso emblematico.
Anche perché la struttura è nuova, all’avanguardia con servizi innovativi. Ma proprio questi servizi presto potrebbero essere a rischio perché il personale già ridotto all’osso, potrebbe a breve ridursi ulteriormente. Alcuni infatti andranno in pensione.
Ma quello del polo bibliotecario non è l’unico caso.
Non sta meglio l’organico degli Archivi di Stato, nè quello della Soprintendenza, da ottobre anche senza dirigenza. Priva di dirigenza è anche il Segretariato, «il cui vuoto delle stanze – continua il comunicato stampa del sindacato – appare a dir poco sconfortante».
Ci sono altre situazioni allarmanti come quello dei musei e parchi archeologici.
«Solo un esempio: nella Val d’Agri, nascosto nel verde, abbiamo l’interessante sito archeologico di Grumento con annessa sede museale in cui sono custoditi importanti reperti ritrovati negli scavi di Grumento e Montemurro, che conta attualmente solo otto lavoratori a fronte dei trentacinque in organico fino a qualche anno fa. Solo il 20 per cento dei lavoratori previsti nella dotazione organica che comunque assicura le aperture, oggi ancora più complicate a causa delle restrizioni per la pandemia che prevedono il controllo, ad ogni ingresso, del green pass».
«La situazione appare ancora più preoccupante se analizziamo l’età media dei lavoratori, un dato allarmante perché sottintende altri pensionamenti a breve. Una perla nel verde che rischia di non poter essere fruita perché non dispone delle risorse necessarie».
Da qui l’appello alle istituzioni e in particolare alla Direzione Musei.
«Chiediamo – precisa il sindacato – di intervenire e assicurare l’assegnazione di unità, al termine dei concorsi in atto, per scongiurare la sospensione delle aperture e consentire il rilancio di un sito di interesse internazionale che non può, come tutti gli altri presenti in regione, rischiare di non poter essere fruito».
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