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POTENZA -Il rapporto tra il colonnello Zarrillo e la “diva”, come la chiamava lui, Veronica Vasapollo, più giovane di 26 anni rispetto al finanziere è la storia di un sodalizio che va oltre la semplice storia. È una coppia pronta a fare “affari” e a gestire situazioni di tutti i tipi pur di portare a casa un bel gruzzolo da dividere. E non caso, l’infermiera di stanza a Lagonegro, poi trasferita pochi giorni fa al San Carlo di Potenza, era praticamente bersagliata dalle attenzioni del colonnello. Non era soltanto una questione di “tramite” per poter operare il trasferimento da Lagonegro al San Carlo, c’era anche una certa ossessione che ha portato il colonnello in alcuni casi a compiere gesti di pura vendetta passionale. Come quella volta che, dopo essersi accertato controllando la banca dati delle forze dell’ordine, scoprì che l’auto parcheggiata sotto casa della “diva” era quella di un medico di Lagonegro, con il quale la Vasapollo avrebbe passato la serata. La reazione è stata immediata: squarciare tutte le gomme della Mercedes del medico e due della sua amante. Che poi la faccenda non rimase neanche segreta. Lo stesso Zarrillo qualche giorno dopo rivelò tutto alla Vasapollo via sms. Messaggi che spesso arrivavano dai cellulari di servizio del finanziere, telefonini a volte utilizzati dalla stessa ragazza per prenotarsi il parrucchiere. Il rapporto tra i due però era stretto anche in affari: perché la Vasapollo si impegnò a procurare possibili “pratiche” da risolvere al colonnello. I casi sono tanti di colleghe dell’infermiera che avrebbero chiesto una mano per i trasferimenti in altre sedi sanitarie. Il prezzo era già stabilito: 20mila euro totali da incamerare come favore per l’operazione effettuata. «Se c’è da fare i soldi non c’è problema» dice il colonnello alla “diva”. Ma non c’era problema neanche a risolvere l’ennesima questione personale: far sparire una multa in zona Ztl a Potenza. Per fare questo Zarrillo avrebbe fatto carte false con l’aiuto di un altro finanziere suo sottoposto, in modo da poter presentare ai vigili urbani la documentazione necessaria per evitare un ulteriore sanzione in relazione alla mancata presentazione del libretto di circolazione e “salvare” così la sua amante. ma il colonnello ci ha anche provato a toglierla del tutto, perché si presentò negli uffici della municipale dichiarando di essere il padre della “diva” e presentandosi come “generale Vasapollo” della Guardia di Finanza. ma la Vasapollo era anche la confidente del colonnello. Con lei ha praticamente detto tutto, compreso svelare particolari sull’aiutino fornito a Vito Antonio Zaccagnino per lo sblocco di un finanziamento sui fondi europei nonostante lo stesso imprenditore fosse finito nell’inchiesta della Dda “Iena 2” sulle infiltrazioni del clan Martorano tra politica e appalti di mezza regione. La Vasapollo sapeva tutto, compreso l’eventuale compenso per il buon affare. Sapeva anche del tentativo di Zarrillo di aiutare un aspirante finanziere a passare un concorso delle Fiamme Gialle. È ovvio che una posizione del genere non poteva che destare qualche preoccupazione, soprattutto quando Zarrillo ha cominciato a sospettare indagini nei suoi confronti. E ci ha provato in tutti i modi a cercare di depistare le indagini, ad uscirne, come lui stesso ha detto alla Vasapollo, «pulito». E per fare questo non si è risparmiato esercitando pressioni sulla stessa “diva” quantomeno su quanto avrebbe dovuto dire nel caso fosse stata interrogata. Insomma, il colonnello ha più volte cercato di controllare la situazione, spesso invitando la Vasapollo a dire falsità anche in sede di interrogatorio. E a testimonianza di questo ci sarebbero ancora una volta le intercettazioni. Il 30 ottobre 2013 Zarrillo chiama la Vasapollo chiedendole un incontro per «parlare a quattro occhi» perché «la cosa è molto seria». Ben altro è invece il tono con il quale la stessa “diva” parla del suo amante con sua cugina. «Oggi l’ho incontrato sotto casa mia mi ha detto “ciao Veronica ti devo parlare, ho detto “adesso non posso”, ha detto “fammi sapere tu quando perché ci deve chiamare la Polizia e ci dobbiamo mettere d’accordo su cosa dire (…) mi ha detto qui…sta…oggi qua il dottore, mi ha detto “che domani deve andare in caserma dalla Polizia che lo hanno chiamato”.

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