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Lea Garofalo

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CROTONE – In questo scorcio di campagna elettorale ogni occasione è buona per fare un’iniziativa, apparire ed avere qualche trafiletto su giornali e sul web, magari con annessa fotografia.

Nel migliore dei casi, si invita un politico di turno noto, preferibilmente qualche leader nazionale, sottoponendolo a passeggiate sul corso con i candidati, selfie e chiacchiere annesse.

Quando i leader scarseggiano, poi, si rinverdisce un anniversario o si tira dalla giacchetta un personaggio, anch’esso noto, preferibilmente morto, cercando di sposarne il messaggio. Certe volte, però, non ci si rende conto di esagerare, andando po’ troppo oltre, fino a tirate in ballo persone e circostanze che sarebbe stato meglio non coinvolgere.

Così, in questa campagna elettorale crotonese, è stata tirata in ballo perfino Lea Garofalo, testimone di giustizia e simbolo della lotta alla mafia. Sua sorella, Marisa, non ritenuta idonea ad ottenere i fondi per le vittime di mafia, è candidata in una lista che sostiene Luigi De Magistris.

Questo non ha fermato la candidata del Pd, Annagiulia Caiazza, che ha rifatto rimettere a nuovo nelle adiacenze della sede del partito, una targa dedicata proprio a Lea Garofalo.

Una gara, dunque, tutta a sinistra quasi a volersi accaparrare l’endorsement di questo simbolo iconico, che a furia di tirarlo si rischia di rovinare.

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