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TORINO – Ergastolo per Francesco Furchì. La Corte d’Assise di Torino presieduta dal giudice Pietro Capello ha condannato al carcere a vita l’uomo di Vibo Valentia accusato dell’omicidio del consigliere comunale dell’Udc Alberto Musy, ferito in un agguato il 21 marzo 2012 e morto 19 mesi dopo. «Sono innocente, è un’ingiustizia» ha detto lo stesso Furchì prima di lasciare l’aula

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«Finalmente so cosa dire alle mie bambine quando torno a casa» ha invece commentato Angelica Corporandi d’Auvare, moglie di Alberto Musy, dopo la sentenza. Angelica spiega di non essere sorpresa dal verdetto: «Me l’aspettavo, si è capito dal lavoro degli inquirenti che c’erano le basi per una condanna. Per tutti noi è una liberazione, ora possiamo tornare a vivere. Ringrazio tutti» ha concluso.

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«E’ una sentenza giusta e inattaccabile» ha invece commentato l’avvocato Gianpaolo Zancan, legale della famiglia di Alberto Musy. «E’ una sentenza assolutamente giusta – ha aggiunto – le prove erano chiare e granitiche. Musy era una persona degna e giusta che ci mancherà molto” ha concluso il legale».

Alla famiglia di Musy sono stati inoltre riconosciuti un milione e 200mila euro di provvisionali. In particolare i giudici hanno assegnato 200mila euro a testa per la moglie e le quattro figlie di Musy, e 100mila euro ciascuna per la madre e la sorella del consigliere comunale, parti civili nel procedimento. I risarcimenti saranno stabiliti invece in sede civile. Assegnate anche provvisionali al Comune di Torino (30mila euro) e all’Università del Piemonte Orientale (83mila euro). 

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