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SAN NICOLA DI MELFI (PZ) – Le associazioni ambientaliste del Vulture Alto Bradano chiamano a raccolta la popolazione locale ad alzare la voce contro il termodistruttore Fenice e a chiedere che le istituzioni non concedano l’autorizzazione integrale ambientale (Aia). Per questo si troveranno oggi pomeriggio a partire dalle 17 davanti ai cancelli dell’inceneritore. La novità questa volta è rappresentata anche dalla presenza del vescovo di Melfi, Gianfranco Todisco che presenzierà a un incontro di preghiera prima del gesto simbolico della piantumazione di croci nei pressi dell’entrata.
«Le recenti denunce dei lavoratori sui gravi incidenti che continuano a ripetersi nell’incenreritore di San Nicola di Melfi, insieme alla mancanza di adeguate misure di sicurezza interne, fanno crescere inquietudine e preoccupazione tra le popolazioni. – spiega una nota del Comitato diritto alla Salute – Le falde acquifere inquinate da oltre un decennio con sostanze altamente cancerogene segno evidente dell’inefficacia della messa in sicurezza del sito». E continua puntando il dito contro «amministrazioni pubbliche ingessate ed incapaci di azioni concrete e incisive» con «la sanità pubblica completamente assente sul fronte delle indagini e della conoscenza dello stato di salute delle comunità che vivono in prossimità di attività industriali ad elevato impatto ambientale. Le innumerevoli denunce prodotte da cittadini ed associazioni rimaste inascoltate». Nella critica delle associazioni finisce anche il presidente Pittella accusato di «imbarazzante silenzio su questa vergognosa vicenda che si trascina da anni». La manifestazione di questo pomeriggio è promossa dal Comitato Diritto alla Salute insieme a Comitato Intercomunale Lucania, Comitato “la nostra terra non si tocca”, Associazione Futura, Associazione Punto Zero, Italia Nostra (sez. Vulture Melfese) e il Centro Documentazione Michele Mancino.
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