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POTENZA – I premi, di produzione o di risultato che dir si voglia, ai dirigenti di 16 tra enti strumentali e società partecipate della Regione Basilicata,  venivano assegnati a prescindere. Per questo in 31, a loro volta dirigenti o membri dei nuclei di valutazione preposti all’assegnazione degli stessi, sono stati segnalati alla Procura regionale di Basilicata della Corte dei Conti dalla Guardia di Finanza per un danno erariale pari a quasi 2 milioni.

E’ dedicata alle «premialità economiche» assegnate «senza alcuna previa fissazione degli obiettivi e valutazione del loro raggiungimento» l’ultima inchiesta sugli sperperi nella pubblica amministrazione delle Fiamme gialle di Potenza.

Stando a quanto emerso dal loro lavoro, tra il 2009 e il 2012, l’assegnazione delle premialità in questione sarebbe avvenuta «di solito nella misura massima consentita, o di poco inferiore» – «nonostante la presenza di gestioni frammentarie ed ordinarie, ingenti disavanzi economici (pari a decine di milioni di euro), commissariamenti di lungo corso, situazioni di incompletezza documentale, nonchè inosservanza di regolamenti comunitari».

I premi in pratica risulterebbero erogati senza tener conto delle norme che prevedono «scale di performances a cui associare livelli di elargizione». In pratica, i militari delle Fiamme gialle hanno accertato che in quasi tutti i casi venivano elargiti al massimo. Come se negli enti considerati fossero tutti primi della classe. Mai un errore o un’annata storta. La migliore classe dirigente possibile. All’insaputa dei cittadini che continuano a lamentarsi.

Su un totale di 40 posizioni esaminate la Guardia di Finanza avrebbe individuato soltanto due “casi virtuosi”, riferiti a dirigenti che non hanno ricevuto premi o «sono risultati “prestati” da altre amministrazioni a titolo completamente gratuito, senza ulteriori spese per la collettività».

In realtà, sbirciando sui siti internet di società ed enti presi di mira, tra dirigenti, presidenti di consigli d’amministrazione e amministratori unici i nomi che vengono fuori sono almeno 62 (vedi box affianco). Ma solo per qualcuno appaiono i premi incassati, nonostante la legge preveda che le retribuzioni vengano pubblicate integralmente online. Lo fanno Apt, Arpab e Parco di Gallipoli Cognato -Piccole Dolomiti Lucane. E tra questi solo il direttore generale dell’Arpab Raffaele Vita e la dirigente Katarzyna Pilat non risultano aver intascato premi. Sembrano inadempienti, invece, tutti gli altri, ma se l’andazzo è quello denunciato dalle Fiamme gialle c’è da scommettere che anche i rispettivi responsabili della trasparenza avranno incassato il loro premio risultato lo stesso.

l.amato@luedi.it

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