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Giuseppe Conte a Catanzaro

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Vuoi vedere che il centrosinistra ha trovato il leader che mancava? Giuseppe Conte ieri in Calabria ha riempito le piazze e scaldato i cuori, cosa che non era certamente riuscita all’algido Enrico Letta, ma nemmeno ai tanti leader o pseudo tali della politica nazionale che in questa campagna elettorale hanno preferito rifugiarsi in qualche comodo hotel.

Certo Giuseppe ha dalla sua la popolarità ricevuta dalle sue famose dirette in tempi di lockdown, quando le sue bambine (per la verità un po’ âgée) ci davano sotto col trucco e parrucco in attesa della sua conferenza stampa. Giuseppe puntualmente in ritardo e loro a saltare la cena per non rovinare il rossetto.

Ieri in Calabria vera e proprie scene da star a Corigliano Rossano dove una signora non è riuscita a contenere il suo entusiasmo e si è proposta in luogo della fidanzata Olivia, a Cosenza dove è stato accolto sul palco al ritornello «sei bellissimoooo». Lui saluta tutti, fa selfie a più non posso, rigorosamente in giacca, con la sola cravatta sacrificata al casual. Insomma la popolarità di Conte c’è tutta.

Il problema è capire come capitalizzare politicamente questo ascendente che ancora aspetta il riscontro delle urne. Non bisogna infatti mai dimenticare la famosa frase di Pietro Nenni: “Piazze piene urne vuote”. La ebbe a dire nel 1948, quando socialisti e comunisti furono insieme in un’unica lista – il Fronte Democratico Popolare. Prima e ultima volta e sconfitta senza precedenti.

Certo il risultato elettorale dipende anche dalla linea politica. Su questo Conte appare un po’ situazionista. C’è Giuseppe che si sdoppia da Conte e se uno dice che l’alleanza col Pd è fondamentale e porterà buoni frutti, l’altro invece rompe come è successo a Cosenza dove il M5s ha scelto un candidato diverso da Franz Caruso. Esempio non certo unico, basta farsi un giro in Toscana dove, in questo turno di amministrative, l’alleanza è decisamente a geometria variabile.

Ma Conte sembra sdoppiarsi da Giuseppe anche quando parla in Calabria urlando dal microfono la fine del commissariamento (un altro!) proprio lui che lo ha rafforzato con il famigerato Decreto Calabria. Come quando fa finta di non ricordare di essere stato presidente del Consiglio e rivendica l’attenzione di Roma.

Insomma al momento la linea politica è tutta da decifrare. Non potrebbe essere altrimenti in un movimento in cui nemmeno lui pare essere iscritto e dove da mesi proprio nessuno può iscriversi visto che il M5s non ha un luogo, né fisico né virtuale, né per strada né su internet, nel quale recarsi per aderire. C’è la gente, però, c’è l’entusiasmo e ci sono i selfie. È già qualcosa nel nulla del centrosinistra calabrese.

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