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POTENZA – «CHIEDO a lei signor presidente, di valutare l’eventualità di sospendere il trasferimento delle acque di produzione del Centro Oli di Viggiano presso lo stabilimento di Pisticci Scalo oppure di valutare soluzioni alternative che evitino la produzione di quei reflui sulla cui composizione è forte l’attenzione della Magistratura».

Si è rivolto così il sindaco di Pisticci Vito Di Trani al governatore Marcello Pittella dopo l’assemblea di domenica organizzata dal Comitato “Aria Pulita”, che ha visto una nutrita partecipazione allargata anche ai paesi vicini, vista la presenza del sindaco di Tursi, Nuccio Labriola, e di numerosi consiglieri comunali della Provincia di Matera,

Per il primo cittadino «preoccupano le notizie delle indagini della Magistratura in relazione alle attività di smaltimento delle acque di produzione del centro olio di Viggiano, derivanti dalle attività estrattive e dal processo di immissione degli idrocarburi nell’oleodotto».

L’inchiesta dei pm della Dda di Potenza coinvolge i vertici di Eni e Tecnoparco Valbasento e ruota attorno allo smaltimento dei reflui trasportati all’impianto di Pisticci Scalo.

Mercoledì scorso i militari del Noe hanno fatto irruzione nel Centro oli di Viggiano per prelevare alcuni campioni dei liquami in uscita, che sono stati sottoposti a una serie di test nei laboratori dell’Arpa Abruzzo il giorno dopo.

Per conoscerne i risultati occorrerà ancora del tempo, motivo per cui Di Trani chiede che «in attesa della conclusione delle indagini» Pittella valuti il da farsi, «senza alcuna intenzione di creare allarmismi ma con il solo obiettivo di tutelare la salute della popolazione e dare sicurezza ai cittadini riponendo la massima fiducia nell’azione della Magistratura».

Sulla questione è intervenuto anche il presidente del Forum ambientale permanente, che è un organo consultivo del Comune di Pisticci insediatosi formalmente due mesi fa.

Per Nicola Cirigliano: «alla luce degli ultimi fatti di cronaca giudiziaria (…) riteniamo ancora più importante contribuire con azioni decise e coordinate a far luce sul passato e sul presente della Valbasento e indicare una direzione per il futuro che sia sostenibile e condivisa tra tutte le parti interessate, cittadini e categorie produttive del territorio, auspicando che dette componenti abbraccino un percorso unitario».

Giusto una settimana fa il forum si era riunitoper indicare il laboratorio di analisi che dovrà effettuare per conto dell’amministrazione le analisi delle acque e dei sedimenti del fiume Basento nell’anno in corso.

«Si è stabilito, inoltre, che i punti di campionamento, fermo restando quelli a monte e a valle dell’impianto di Tecnoparco, potranno essere variati di volta in volta, anche in funzione di contingenze specifiche e approfondimenti di cui lo stesso Fap si impegna a fornire indicazioni elaborate nell’ambito dei gruppi di lavoro in cui si è organizzato, in particolare quello scientifico».

Infine un vero e proprio “ultimatum” è stato diffuso nella serata di ieri dal Comitato Pisticci scalo Pulita che ha tirato le fila dell’assemblea in cui è intervenuto anche il presidente del comitato “Aria pulita” Luciana Coletta.

La decisione è stata quella di chiedere al Governatore lucano: «il mantenimento degli impegni assunti in fase di campagna elettorale, divenuti particolarmente pressanti in conseguenza degli avvisi di garanzia emessi dall’Antimafia di Potenza, intimando la repentina sospensione, nelle more di una determinazione conclusiva della Magistratura, il conferimento dei reflui, rivenienti dall’esterno della Valbasento, nell’impianto di trattamento di Tecnoparco, così come nella stazione differita di Ferrandina».

«Il tutto, deve avvenire nel termine perentorio di sette giorni – è quanto intima la nota a firma del comitato –  trascorso infruttuosamente il quale il Comitato Pisticci scalo Pulita, unitamente alle Amministrazioni Comunali che hanno partecipato all’Assemblea e alle altre associazioni ambientaliste, si sentirà autorizzato ad innalzare il livello della protesta che vedrà, quale primo concreto gesto, il blocco di tutte le arterie stradali che consentono ai “camion della morte” di circolare liberamente in Valbasento».

l.amato@luedi.it

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