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IL PROCESSO PER LA reindustrializzazione dell sito ex Mister Day di Atella è, diciamo, in una fase di standby, dal momento che si è in attesa del permesso a costruire da parte del Comune di Atella per il quale sono necessarie le autorizzazioni dei Vigili del Fuoco e del Consorzio Asi. Le prospettive future, venute fuori dall’incontro che si è tenuto in Regione tra l’assessore allo sviluppo Raffaele Liberali, i sindacati, una delegazione della società Eco Sun Power, che si è fatta carico del progetto, e una delegazione di lavoratori è ancora nelle intenzioni. Tanto è che l’assessore Liberali ha chiesto ai rappresentanti di Eco Sun Power la formalizzazione di un piano attuativo entro il prossimo incontro, fissato per il 3 marzo ed ha fissato un incontro con la Direzione Territoriale del Lavoro e gli uffici regionali sulla rendicontazione delle attività di formazione.
Allo stato dell’arte, i rappresentanti della Eco Sun Power hanno anticipato alcuni dettagli di una commessa di venti milioni di euro con Enel distribuzione che prevede un progressivo incremento di attività legate ai titoli di efficienza energetica, l’implementazione di sistemi di efficientamento energetico su ascensori idraulici, l’apertura di nuove linee commerciali in Piemonte, Lombardia, Lazio e Campania.
La previsione di fatturato per il 2014 – hanno detto i rappresentanti della Eco Sun Power- è di 35 milioni di euro. Il piano occupazionale prevede l’incremento delle attuali sette unità a: 30 entro luglio 2014, 56 entro ottobre 2014, 140 dal primo gennaio 2015. L’obiettivo di 500 addetti resta fissato per dicembre 2016.
Impegni decisamente importanti, condizionati però alla mancanza attuale dei permessi a costrure sul sito. A fine del ciclo di formazione, al quale hanno partecipato tutti i lavoratori ex Mister Day, è emerso che una decina di addetti sono già pronti per l’immissione al lavoro e che, per altri, serve una ulteriore formazione on the job.
L’assessore Liberali ha offerto la piena disponibilità della Regione alla predisposizione di un programma di formazione continua coerente con i bandi ancora aperti del Fondo Sociale Europeo, ma ha sottolineato che “la formazione non deve servire a generare altra formazione ma a creare lavoro, così come pure i piani di reindustrializzazione devono servire a creare condizioni di rafforzamento di nuove realtà industriali”.
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