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(ANSA) – POTENZA, 19 FEB – La Regione effettuerà nuove indagini ambientali e sanitarie nell’area industriale di Potenza, per acquisire anche altri dati (amianto e campi elettromagnetici) oltre alle diossine: l’Istituto superiore della Sanità, coinvolto nel nuovo monitoraggio, ha dato un giudizio “abbastanza confortante” sulle precedenti analisi ”da cui non emergono sforamenti delle soglie”, chiedendo però nuove acquisizioni. Lo ha detto stamani a Potenza, nel corso di una conferenza stampa, l’assessore regionale all’ambiente Aldo Berlinguer. L’Istituto ha ricevuto dalla Regione i dati su un precedente monitoraggio dell’area, ha spiegato l’assessore, ”dandoci un giudizio abbastanza confortante sui livelli, da cui non emergono sforamenti dei deposimetri”: è stato però chiesto un nuovo controllo, con una convenzione che riguarda anche analisi sulle emissioni dei camini delle imprese e su altri inquinanti, “che stiamo effettuano e per il quale abbiamo chiesto la collaborazione dell’Istituto superiore con l’Arpab” per valutare poi la reale provenienza di alcune tracce di diossina.
L’intero percorso di controllo “si concluderà a breve”, e tutto il materiale sarà messo a disposizione della città e delle associazioni, nei tavoli tecnici “che abbiamo organizzato – ha detto Berlinguer – per dare la massima trasparenza e celerita”. Il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, che è anche consigliere regionale, ha spiegato che “un punto di svolta è stato quello della valutazione d’impatto ambientale, ovvero una svolta epocale per la zona, e in questi ultimi mesi abbiamo fatto di tutto per rassicurare i cittadini, dando loro le informazioni e cercando di ottenere le soluzioni a ogni problema”. Berlinguer ha infine spiegato che “con l’Istituto sarà anche affrontato un discorso complessivo sul monitoraggio ambientale in Basilicatà’ per evitare in futuro “analisi e ipotesi che siano frutto di mille rivoli e di spese anche al livello degli enti locali”, attraverso “una cornice convenzionale unica”: si tratterà in sostanza “di offrire la massima tranquillità a questa regione, con un metodo che sia in grado di valutare le caretteristiche reali di ogni area”. (ANSA).

POTENZA – Secondo l’Arpab a Bucaletto il limite proposto dal Belgio per i depositi di diossina, su base mensile, a luglio è stato più che doppiato. Invece, per i ricercatori dell’Istituto superiore di sanità non ci sarebbe stato «nessun superamento». Almeno stando a quanto riferito dall’assessore Berlinguer. Saranno quindi questi ultimi, per conto della Regione, a condurre una costosa campagna di approfondimento nei prossimi mesi per scoprire le cause di quel “non superamento”, e analizzare la situazione di amianto ed elettromagnetismo nell’area. Della serie: tranquillizzare paga.

Ci si aspettava i dati sul terzo campionamento delle emissioni nell’area attorno all’impianto della Siderpotenza, ma ieri mattina ci si è dovuti accontentare di un’anticipazione dei contenuti dell’«accordo» tra via Verrastro e l’Iss, che dovrebbe eliminare ogni dubbio residuo sui rischi per la salute di chi abita nei dintorni.

L’ATTACCO

E’ suonata come una sconfessione in piena regola dell’agenzia di via della Tecnica quella recitata nella conferenza stampa indetta dall’assessore all’Ambiente Aldo Berlinguer alla vigilia della pubblicazione degli ultimi dati sull’inquinamento nell’area industriale del capoluogo. Una conferenza arrivata dopo le rassicurazioni della collega della Sanità sul caso degli idrocarburi nell’acqua, e la partecipazione dello stesso Berlinguer al consiglio comunale convocato sul tema a Tito.

Filo conduttore: l’attacco all’ente, che fino all’altro ieri veniva criticato per aver nascosto nei cassetti dati come quelli dell’inquinamento della falda sotto il termovalorizzatore Fenice, ma di recente è non si è sottratto allo scontro nemmeno con i vertici di Acquedotto lucano, proprio sul caso delle sostanze venute fuori dai rubinetti di alcuni cittadini del paese del Melandro.

IL DOSSIER

Entro questa sera dovrebbe essere reso pubblico il dossier sul terzo campionamento delle emissioni attorno alla ferriera che era atteso dalla fine di gennaio. Per quanto anche ieri mattina le indiscrezioni sul suo contenuto non siano mancate, e Berlinguer per primo abbia messo le mani avanti preannunciando che i dati sarebbero tutt’altro che allarmanti.

Se sia davvero così si dovrebbe capire nel giro di qualche ora. Intanto va detto, che nonostante il sì pronunciato a microfoni aperti alla richiesta del Quotidiano di prendere visione del “parere preliminare” sulla questione dell’Istituto superiore della sanità, al momento in cui si scrive da via Verrastro non gli è stato dato corso.

Il motivo addotto è che si tratterebbe di una «bozza» non condivisa da tutti gli uffici interessati, e che per questo non si può più divulgare. Resta solo da capire come mai, a questo punto, l’assessore vi abbia fatto riferimento in maniera esplicita per smentire la nota Arpab del 10 dicembre scorso. Una contraddizione alquanto evidente.

LA COLLABORAZIONE

«Sono state avviate una serie di attività volte ad avere un quadro chiaro e trasparente della situazione ambientale – ha dichiarato Berlinguer – per intervenire tempestivamente qualora ci fossero elementi di preoccupazione o rassicurare i cittadini se non ci saranno motivi di allarme».

Quanto invece ai dati elaborati dall’Iss sulla base del monitoraggio dell’Arpab, l’assessore ha sostenuto «che si tratta di analisi abbastanza confortanti da cui non emergono sforamenti delle soglie, tuttavia – ha aggiunto – si tratta di uno schema parziale a cui vanno necessariamente aggiunti un più attento esame delle diossine e i dati delle misurazioni al camino, che saranno resi noti dall’Arpab nei prossimi giorni».

Di qui l’avvio di una collaborazione – onerosa – con l’Iss «per capire esattamente a quali fattori sono ascrivibili gli inquinanti (…) evidenziare eventuali criticità e identificare interventi capaci di mitigare la contaminazione ambientale attribuibile agli stabilimenti che operano nell’area». Sempre che abbia ancora qualche interesse una ricerca le cui premesse sembrano anticipare gran parte dei risultati attesi. 

LIMITI E VALORI GUIDA

Ricapitolando: nessun superamento di soglie quanto alla diossina rilevata dai deposimetri piazzati attorno alla Sider. Almeno per il momento. Evidentemente perché anche le soglie prese in considerazione all’Iss sono diverse rispetto a quelle dell’Arpab. Altrimenti non si spiega, trattandosi degli stessi dati. Un’operazione del tutto lecita – sia bene inteso – dato che Regione Basilicata, Italia ed Europa non hanno mai fissato dei limiti per legge. Così esistono soltanto dei «valori guida» a cui fare riferimento. Alcuni proposti da nazioni più esigenti, tipo il Belgio, che ne ha indicato uno anche su base mensile, per quanto molto alto, che è poi quello “doppiato” a luglio dal misuratore di Bucaletto durante l’ultima rilevazione possibile prima dell’installazione dei nuovi filtri sulle ciminiere dell’impianto. Alcuni sei volte più bassi, come quelli di Germania e Francia, che però hanno base annuale mentre a Potenza le rilevazioni sono iniziate solo a giugno dell’anno scorso, secondo quanto prescritto dall’ultima autorizzazione. E poi altri ancora più tolleranti. A ognuno il suo.

IL NESSO MANCANTE

Discorso a parte per il benzoapirene, il secondo dei veleni rilevati nell’aria dall’Arpab, Berlinguer ha spiegato che è tutt’altro che chiaro il nesso tra la sua presenza e l’attività dello stabilimento del gruppo Pittini.

Sotto accusa, infatti, ci sarebbero le emissioni degli autocarri che ogni giorno trasportano la materia prima nell’impianto da quando la linea ferroviaria è stata chiusa a causa del disastro in cui è morto anche un operaio nel 2008, come le auto che attraversano la Basentana.

«Colpa del traffico», insomma, per l’assessore toscano come il grande Benigni, che nel suo “Johnny Stecchino” dava la colpa alle macchine di tutti i problemi di Palermo. Anche senza il supporto dell’Istituto superiore di sanità.

 l.amato@luedi.it

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