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VIGGIANO – «Vogliamo lavorare». «Chi non ha il coraggio di ribellarsi, non ha il diritto di lamentarsi». «Basta clientelismo, il lavoro è un diritto per tutti. Viggiano, la possibilità c’è l’ha».
E’ iniziata a suon di slogan e striscioni la protesta dei disoccupati disperati di Viggiano. La protesta che ha preso avvio nelle prime luci del mattino, con un corteo per le vie del centro storico del paese, ha raggiunto poi la sede del Distretto Eni Meridionale.
Una cinquantina tra giovani e adulti, padri e madri di famiglie, che nel piazzale antistante agli Uffici della compagna petrolifera, hanno predisposti sedie e stand, per “urlare” il loro disagio e chiedere a gran voce solo di “lavorare”. Un presidio pacifico che si «prolungherà – affermano i disoccupati – fino a quando non arriveranno risposte concrete alle nostre richieste di lavoro». «Quello che chiediamo – ribadiscono – è una vita dignitosa e pane quotidiano guadagnato col sudore della propria fronte». «Smonteremo – hanno riferito – a chiusura degli uffici dell’Eni, per poi riprendere il giorno seguente. Andremo avanti e non ci fermeremo fino a quando non avremo risposta». «Il presidio continuerà ad oltranza – ribadisce Laura Votta, la giovane delegata del movimento». «Se non possiamo avere la salute – continua la delegata – vogliamo almeno un’occupazione. Grazie allo sfruttamento petrolifero – commenta – sul territorio comunale, iniziato nel 1996, si pensava che un numero importante di abitanti avrebbe avuto accesso al lavoro. Purtroppo non è andata così. Diversamente – ha sottolineato – dalle nostre aspettative, continuano ad assumere personale che il più delle volte non è specializzato ma da formare in base alle mansioni che dovrà occupare. Mi chiedo – solleva Votta – se il personale non ancora formato, non sarebbe più giusto prenderlo del posto? Per la rappresentante del movimento “l’eni aveva promesso attraverso i suoi rappresentanti, in un incontro tenutosi all’hotel Arpa di Viggiano, di rafforzare l’occupazione per tre anni. Tutta questa occupazione, non c’è e non ci sarà. Intanto la Quinta linea – afferma – su queste premesse e promesse si sta realizzando. Tantissimi giovani vanno via – conclude la rappresentante – da Viggiano perché non ci sono le possibilità, allo stesso tempo arrivano qui persone da tutta Italia a lavorare. Noi vogliamo – chiosa – che l’accesso al lavoro si aperto a tutti, soprattutto ai giovani e a chi è rimasto senza lavoro ed ha oltre 50 anni per accompagnarlo alla pensione. E cerchiamo accesso al lavoro per le donne. Vogliamo risposte a queste domande». La protesta arriva dopo l’assenza di risposta da parte dell’amministrazione comunale e la compagnia petrolifera, alla richiesta dei lavoratori – tramite lettera – ad un incontro urgente sulle “garanzie occupazionali».
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