Il post di Franca Mattiello che ha scatenato la bufera
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Mentre il governatore Luca Zaia indossa ogni giorno il doppiopetto istituzionale per difendere i vaccini e il Green pass, mentre il segretario Matteo Salvini fa il doppio carpiato per strizzare l’occhiolino ai No-vax e per non scontentare allo stesso tempo il premier Mario Draghi, nel Vicentino un’oscura candidata leghista rompe le uova nel paniere del proprio partito.
Non è ancora entrata nel Consiglio comunale di Vicenza, in sostituzione del dimissionario Filippo Busin, e già Franca Mattiello si è fatta notare, dimostrando che nella pancia della Lega – divisa tra fautori della linea dei governatori e contestatori delle cautele contro il Covid – gli estremismi sono più radicati di quanto si creda. Significa che qualcuno ha seminato zizzania e ora raccoglie tempesta, ma significa anche che rappresentanti della Lega con responsabilità amministrative si sentono in diritto di spararla grossa.
LA “SPARATA” SU FACEBOOK
«Parlerò molto volentieri di questioni amministrative quando sarò insediata ufficialmente, ma non di questo. E devo fare un appunto ai giornalisti, tutti: vi siete attaccati come mastini al discorso del Covid come se non esistesse nient’altro al mondo, come se non si morisse di altro».
Parole che suonano come una bordata contro il presidente della giunta regionale Luca Zaia, che da un anno e mezzo è impegnato nella battaglia sanitaria. Mattiello è di Monticello Conte Otto, un paesino alle porte di Vicenza. E sul proprio profilo Facebook ha inserito una serie di frasi a dir poco discutibili. Si tratta di una tabella divisa in due parti. Nella parte superiore: «1933, Hitler istituisce il cosiddetto Ahnenpass, certificato genealogico. Serviva per accedere agli uffici pubblici, ai teatri, alla scuola, agli autobus, ai lavoro, a viaggiare». Si trattava di un documento utilizzato dai nazisti per accertare la discendenza di una persona, così da confermarne la purezza ariana.
Nella parte inferiore, Mattiello riporta: «2021, la storia si ripete, nonostante avessimo giurato di non lasciar più accadere una cosa». Il riferimento è al Green pass, indicato come una forma di schedatura che farebbe tornare l’umanità ai tempi del nazismo. I giornalisti locali hanno cercato di chiedere spiegazioni alla Mattiello, le cui idee sono in netta dissonanza soprattutto con quelle praticate ogni giorno da Zaia. Ma lei si è limitata a spiegare cosa farà nel Consiglio comunale di Vicenza. «Una volta insediata ufficialmente vorrei occuparmi di sociale. Sarò ben felice di parlare della mia idea di amministrazione, ma non di pettegolezzi… Io in questo momento non conosco nessuno malato di Covid».
LA BUFERA POLITICA
Silenzi imbarazzati in casa Lega, proprio alla vigilia di una visita di due giorni del segretario Matteo Salvini in Veneto. Si scatenano invece quelli del Pd. Chiara Luisetto, esponente della segreteria regionale e segretaria provinciale di Vicenza: «Un’amministratrice che si vanti di questo titolo deve sapere quanto le proprie parole rappresentino i cittadini della comunità che si ha l’onore di guidare. Con queste dichiarazioni dimostra tutto il proprio estremismo e la reiterata mancanza di rispetto per una città medagliata e frutto di una storia di Resistenza contro la barbarie nazifascista. Non può sedere né in questo né in altri luoghi dove prima di tutto si deve conoscere la storia e avere consapevolezza dei rischi di un presente gravato dalla pandemia».
Una vera e propria richiesta di farla dimettere prima ancora che possa entrare in Consiglio comunale. «Chieda scusa e ritiri affermazioni fuori luogo, se non ne è in grado lasci il proprio posto ad altri e impari che cosa significa servire una comunità con sobrietà ed equilibrio». Non comincia bene il mandato della neo consigliera. Alessandra Moretti, eurodeputata del Pd e anche lei vicentina: «In una delle regioni più colpite dal covid e che ha pagato un prezzo altissimo di morti, quel post negazionista è un oltraggio alle vittime, oltre che alle decine di migliaia di professionisti che nelle istituzioni e nella sanità hanno speso l’ultimo anno e mezzo per salvare vite e aiutare le persone in difficoltà. Chi nega l’evidenza della pandemia non è degno di ricoprire un ruolo pubblico. Associare il Green pass alle schedature naziste è ridicolo e mostruoso insieme. Luca Zaia, in quanto principale esponente della Lega nel Veneto, dovrebbe intervenire e imporre le dimissioni da qualsiasi carica pubblica di Franca Mattiello».
«DELIRIO INTOLLERABILE»
Infine, il deputato dem Diego Zardini: «È legittimo avere un’opinione critica sull’uso del Green pass. Legittimo è anche protestare se si è in disaccordo con le misure decise dal governo, anche se è più discutibile se tali critiche arrivano da esponenti politici di forze politiche che stanno al governo e hanno ministri seduti in Consiglio dei ministri che votano a favore delle suddette misure. Sono però intollerabili le affermazioni della consigliera leghista. È del tutto evidente che il delirio ha solo fini di propaganda, ma forse la consigliera non si rende conto del danno che produce nello svilire uno strumento del tutto legittimo sul piano costituzionale, che serve per tutelare la salute di tutti, a partire dai soggetti fragili».
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