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MARATEA – Finalmente, dopo anni, per gli sgomberati degli alloggi Ater di Maratea comincia ad intravedersi uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. Il Consiglio Comunale ha infatti approvato all’unanimità la variante ordinaria allo strumento urbanistico, per il completamento di nove alloggi in una struttura in piazza Europa. Trascorsi sessanta giorni si potrà, dunque, procedere al rilascio della concessione edilizia in favore dell’Ater di Potenza. La vicenda ruota intorno al cambio di destinazione d’uso, appunto, di una struttura di Ater in piazza Europa che, da albergo, deve diventare immobile di edilizia residenziale pubblica, per ospitare nove, delle dodici, famiglie costrette nel 2014 a lasciare le case popolari del rione “Giardelli” per un problema di dissesto idrogeologico.
Le stesse famiglie erano anche andate incontro alla scadenza dell’erogazione dei contributi per gli affitti, poi rinnovati dalla Regione Basilicata e di cui si attende adesso la liquidazione del periodo compreso tra giugno dello scorso anno e di quest’anno. Ad inizio estate del 2019, l’Ufficio urbanistica della Regione chiedeva al Comune di Maratea di correggere la delibera, approvata all’unanimità l’anno prima in Consiglio – allora era sindaco Cipolla – che prevedeva una variante al programma di fabbricazione in modalità semplificata di questo immobile: ma da qui sono nati i problemi, risolti solo in questi ultimi giorni. La questione si era impantanata per ragioni burocratiche ed ha interessato le istituzioni di ogni livello: Vito Tedesco, segretario del circolo locale del Partito Democratico, ha inviato diverse missive, sottoscritte dalle famiglie coinvolte, anche alla ministra dell’Interno Lamorgese. La motivazione dello stallo era stata spiegata a settembre dello scorso anno da Stoppelli, che aveva precisato come, da parte della Regione, fosse arrivato «un parere negativo alla richiesta di cambio di destinazione d’uso». Lo stesso primo cittadino marateota poi, che aveva reso nota la volontà di «risolvere la questione il prima possibile», aveva convocato una Conferenza dei servizi chiusa nello scorso agosto.
«Si conclude positivamente una prima parte della battaglia – fa sapere il Pd di Maratea – perché le famiglie sfrattate sono 12 e gli alloggi che si andranno ad edificare sono 9. Da tempo abbiamo individuato e proposto la soluzione, l’utilizzazione dell’ex macello attualmente abbandonato e fatiscente. L’Ater ha richiesto da tempo al Comune l’acquisto dello stabile per ricavarne 4 alloggi e l’amministrazione si era impegnata alla vendita ma, come al solito, nulla si muove nonostante le rassicurazioni del sindaco date anche al prefetto».
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