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RAPOLLA – Nel giorno in cui si celebra a livello planetario il “One billion rising” da Rapolla arriva l’ultima storia, in ordine di tempo, di ordinaria violenza sulle donne. Da una parte un marito che non sì è rassegnato alla separazione, dall’altra la ex moglie “impossibilitata” a rifarsi una vita. Tutto incomincia a novembre, periodo in cui i due si sono separati. Prima appostamenti, poi pedinamenti che presto si sono trasformati in vere e proprie minacce. L’apice si sarebbe raggiunto quando   l’uomo l’avrebbe minacciati di sfigurarla con l’acido se non fosse ritornata con lui. Insomma atti persecutori che hanno gettato la donna in un vortice di paura e terrore. Il comportamento del marito che i carabinieri a seguito di indagini hanno ritenuto «violento e persecutorio» hanno trasformato la vita della donna in un vero e proprio incubo. Per evitare le minacce  la donna è stata costretta a mutare completamente le proprie abitudini di vita, rimanendo per giorni reclusa in casa per paura di imbattersi nell’ex coniuge. Per fortuna in questa intricata vicenda sono intervenuti i carabinieri della locale compagnia che a seguito di indagini hanno accusato l’uomo di atti persecutori nei confronti della moglie. Sempre a Rapolla e sempre in ambito familiari i militari dell’arma hanno denunciato per violazione degli obblighi di assistenza familiare, un uomo che da alcuni mesi ha omesso alla ex moglie la quota di mantenimento per i due figli minori, disposta dal giudice.

Infine ad Atella  i militari della locale stazione, a conclusione di mirate indagini, hanno identificato e denunciato alla competente autorità giudiziaria due commercianti del posto che, per futili motivi, mediante l’apposizione di un lucchetto ad un cancello d’ingresso ad un locale adibito a deposito, hanno impedito  ai legittimi affittuari di utilizzare il bene.

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