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La preparazione di una dose di vaccino

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LA Puglia si prepara a mettere in «sicurezza» circa 200mila pazienti in condizione di immunodeficienza con la somministrazione della terza dose anti Covid. Le inoculazioni inizieranno lunedì prossimo e dovranno terminare entro e non oltre il 15 ottobre.

Quattro settimane, questo l’obiettivo fissato ieri dalla Regione, per ospedali e Asl per completare questa nuova fase della campagna vaccinale. I primi a ricevere la terza dose saranno i pugliesi più a rischio in caso di infezione, ad esempio i trapiantati o persone in attesa di trapianto, pazienti oncologici e dializzati: è quanto prevede la circolare trasmessa ieri alle Asl e agli ospedali dal dipartimento Salute.

«Da un punto di vista organizzativo si farà ricorso come nella prima fase alle reti di patologia», spiega l’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco. Quindi, le dosi saranno inoculate direttamente nei centri di cura, come già avvenuto lo scorso marzo, una scelta per assicurare rapidità alle operazioni.

«La somministrazione della dose aggiuntiva – si legge nella circolare del dipartimento – deve essere assicurata in primo luogo dai Centri specialistici e dai Nodi appartenenti alle Reti di patologia e delle Malattie rare costituiti a livello regionale. Sulla scorta dell’esperienza maturata nel corso delle prime fasi della campagna vaccinale anti-Covid19, infatti, tale indicazione può rappresentare l’opzione più efficace per un rapido raggiungimento delle popolazioni target. Ciò anche in considerazione della necessità di valutare tempestivamente l’effettivo stato di compromissione immunologica nei pazienti da avviare al completamento del ciclo vaccinale con la dose addizionale».

Le vaccinazioni inizieranno il 20 settembre; sono 10 le categorie di pazienti che potranno ricevere una terza dose «addizionale»: trapiantati di organo solido in terapia immunosoppressiva; trapianto di cellule staminali ematopoietiche; attesa di trapianto d’organo; terapie a base di cellule T; patologia oncologica; immunodeficienze primitive; immunodeficienze secondarie; dialisi e insufficienza renale cronica grave; pregressa splenectomia; Aids.

«L’obiettivo da perseguire – è scritto ancora nella circolare regionale – è, quindi, quello di assicurare la somministrazione della dose aggiuntiva in favore di tutti i soggetti in questione nel più breve tempo possibile e, comunque, non oltre il 15 ottobre prossimo in considerazione anche dell’impegno operativo che graverà su tutte le articolazioni del servizio sanitario regionale in ragione dell’estensione delle indicazioni ministeriali circa la dose aggiuntiva e soprattutto la somministrazione della dose «booster» per le altre categorie previste dalla circolare del ministero della Salute nonché in ragione del prossimo avvio della campagna di vaccinazione antinfluenzale 2021-2022».

Dopo i pazienti più fragili sarà la volta degli anziani: l’Aifa, infatti, ha stabilito che, «al fine di mantenere una efficace risposta immune al vaccino dopo il completamento del ciclo vaccinale, dopo almeno 6 mesi dall’ultima somministrazione», dovrà essere garantita la terza dose anche «ai grandi anziani (oltre 80 anni) e nei soggetti ricoverati nelle Rsa».

Da dicembre, poi, il terzo ciclo vaccinale riguarderà gli operatori sanitari, i primi ad essere stati vaccinati tra dicembre e gennaio scorsi. La dose addizionale di vaccino anti-Covid va somministrata dopo almeno 28 giorni dall’ultima dose. La dose «booster», invece, viene somministrata al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria. E verrà somministrata dopo almeno sei mesi dall’ultima dose.

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Simone Saverio Puccio

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