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ROMA – L’Italia può e deve cogliere le opportunità per il settore turistico legate ai paesi emergenti. Da una ricerca realizzata per Formez PA dal centro di ricerca internazionale EuroMonitor, presentata oggi a Roma in un convegno in collaborazione con Federculture, emergono le potenzialità per l’Italia nell’attrarre turisti provenienti dai BRICs (Brasile, Russia, India e Cina) rispetto ai nostri diretti competititor, Spagna e Francia.
Il UNWTO (World Tourism Organization) ha celebrato, nel dicembre 2012, il miliardo di arrivi su scala mondiale, un flusso guidato dai paesi emergenti. Nel 2012 i BRICs hanno creato, per l’industria alberghiera, un fatturato di 22,6 miliardi di euro.
E’ prevista una forte crescita (7% annuo), in particolare per Russia e Cina, che arriveranno a spendere nel 2017 rispettivamente 11,5 miliardi di euro e 10 miliardi di euro generando, insieme a Brasile e India, un fatturato complessivo di 31,6 miliardi di euro (crescita del 40%).
In Italia, nel 2012, l’industria turistica aveva fatturato 32,6 miliardi di euro, dopo Francia e Spagna (quest’ultima si colloca al primo posto con 55 miliardi di fatturato e una previsione di crescita del settore di oltre il 20%). La “medaglia di bronzo” del nostro Paese si spiega anche a causa della performance negativa delle regioni del Mezzogiorno per i pernottamenti complessivi negli alberghi. Nella classifica guidata dalle Canarie (Spagna) e dall’Ile de France (la Regione di Parigi), il Veneto si colloca al sesto posto, seguito dalla Toscana (12 posizione). In coda, purtroppo, le regioni del Sud. La Campania – i dati sono dell’Osservatorio nazionale del turismo – è alla 42 posizione, seguita da Sicilia (59esima), Puglia (67), Calabria (114esima) e infine dalla Basilicata (247esima).
“Se il nostro Paese sarà in grado di recuperare parte della competitività persa – commenta Carlo Flamment, presidente di Formez PA – nel 2016 il turismo potrà raggiungere almeno l’11,9% del Pil, creando 900 mila nuovi posti di lavoro. Le prospettive di rilancio del turismo mondiale aprono grandi potenzialità per le Regioni del nostro Mezzogiorno, dopo i ritardi accumulati in questi anni”. (ANSA)
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