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«Parlano a nome del Comitato di quartiere di Lavangone: ma perchè noi chi siamo, non siamo forse cittadini di quelle stesse contrade? E non abbiamo forse il diritto di scegliere?».
Scuola di Avigliano scalo, atto terzo. Stavolta a voler prendere la parola sono i cittadini “traditori”, quelli accusati di voler – «attraverso alcuni esponenti dell’amministrazione comunale» – decretare la fine della locale scuola, iscrivendo i loro figli a Potenza. Ma soprattutto (e questo sarebbe il vero problema) sono loro ad aver voluto un autobus alle 7.30 del mattino che dalle contrade Barrata, Bosco Grande, Bosco Piccolo e Demanio San Gerardo porta a Potenza.
E così, mettendo a disposizione anche un mezzo di trasporto, invece di scoraggiare l’esodo verso Potenza lo si incrementa. Questo secondo il Comitato di quartiere di Lavangone che, per invitare l’amministrazione a fare attenzione a questa vicenda, ha avviato una petizione firmata già da una novantina di cittadini.
«Vogliamo parlare di firme? Allora possiamo ribattere che nel 2012 anche noi abbiamo raccolto delle firme per l’istituzione di quella corsa. E di firme ne abbiamo raccolte 158, a conferma di quanto il problema si avvertito da tutti i cittadini delle contrade. La verità è che davvero qui non si vuol capire una cosa: quel bus (che noi paghiamo, sia chiaro) non serve solo agli studenti, ma a tanti anziani che devono raggiungere l’ospedale, per esempio. Ci sono anche delle signore che vanno a lavorare a Potenza. Era un’esigenza di tutta una comunità. Ma è chiaro che a loro questo non interessa: a loro interessa solo salvare una scuola che è comunque destinata alla chiusura. È inevitabile».
I problemi – secondo alcuni rappresentanti delle contrade di Barrata, Bosco Piccolo, Bosco Grande e Demanio San Gerardo – nascono nel 2009, quando cioè viene realizzato il Piano di dimensionamento scolastico. I diversi istituti – per rispettare le normative nazionali – vengono accorpati. In quel piano si decide anche che il bacino d’utenza della scuola (Infanzia ed elementare) di Avigliano scalo è quello delle contrade circostanti: «e così, dalla sera alla mattina, senza nessuna consultazione, noi praticamente ci siamo ritrovati in questa situazione. Hanno affisso una delibera. Di notte forse, la sera prima non c’era, la mattina scopriamo questa novità».
Solo che molti genitori di quelle contrade i loro figli li portavano già a scuola a Potenza – «c’è la nuova tangenziale, noi ci arriviamo in dieci minuti» – e allora l’assessorato all’Istruzione decide che il trasporto scolastico per i bambini che già frequentavano le scuole a Potenza sarà garantito per non spezzare loro la continuità. Per i nuovi iscritti no, perchè loro se vogliono questo stesso servizio devono iscriversi ad Avigliano scalo.
«E così noi abbiamo dei paradossi incredibili – spiegano – per cui capita che un figlio possa salire sul bus, l’altro invece deve andare in macchina con i genitori quando va bene. Quando va male – ed è il caso di una mamma in particolare – il primo figlio va sul bus perchè iscritto alla scuola di via Lazio già da prima e l’altro lo si deve accompagnare. E così lei è costretta a prendere il treno a Tiera con il più piccolo, portarlo a Potenza e poi star lì ad aspettare che esca. Ma vi sembra una cosa normale? Soprattutto se si considera che poi questi ragazzini a Potenza ci devono comunque andare per le scuole medie, perchè ad Avigliano scalo non ci sono. E lì non interrompi lo stesso la loro continuità didattica?».
Secondo i cittadini delle tre contrade la questione è chiara: «Hanno fatto un investimento sbagliato proprio in un momento così difficile. Hanno speso diverse migliaia di euro per ristrutturare la scuola di Avigliano scalo, dove già andavano pochissimi bambini. A noi è addirittura arrivata voce che sono costretti a fare le pluriclassi: ma a voi ora vi sembra normale che noi, che viviamo a dieci minuti da Potenza, dobbiamo iscrivere i bambini a delle pluriclassi? E come ci arrivano preparati alle scuole medie? Hanno investito male i soldi, punto. Anche noi avevamo una bella scuola, ma non c’erano bambini ed è stata chiusa. Credete che a noi non sia dispiaciuto perdere quell’importante punto di riferimento? Ma se non ci sono bambini succede questo».
Investimenti sbagliati: ristrutturazione, «ma anche la mensa che tu devi garantire. E poi c’è il trasporto scolastico che è gratuito: «ma lo vogliamo dire che quel pulmino parte spesso con un solo bambino, mentre quell’unica settimana in cui è stata istituita la corsa da noi richiesta il pullman partiva pieno? Ce li vogliamo fare due conti e capire che è anche una questione di opportunità e di risparmio dei soldi pubblici?».
E non ci stanno a passare quindi per quelli che stanno distruggendo un bene comune, «perchè noi abbiamo il diritto di iscrivere i nostri figli dove vogliamo. Molti di noi lavorano a Potenza ed è più che normale tenere i bambini più vicini: se mi chiamano perchè mio figlio ha la febbre che faccio? Mi devo precipitare ad Avigliano scalo, con una strada che tra l’altro è tutta dissestata?».
Ma al di là delle scuole, la questione riguarda tutti i cittadini delle tre contrade, perchè al momento c’è un’unica corsa la mattina alle 7: «Ed è un disagio che noi abbiamo da anni – spiegano – perchè pur non abitando così lontano dal capoluogo grazie alla nuova tangenziale, noi ci dobbiamo alzare all’alba. Ci sono i ragazzi che vanno alle Superiori che si devono alzare alle 6 e poi il pomeriggio tornano intorno alle 15. C’è quest’unica linea di trasporto (un servizio pubblico urbano, non scolastico) che non ha mai soddisfatto le nostre esigenze. Per questo avevamo chiesto un’altra corsa alle 7.30 del mattino e una di ritorno alle 13.15: l’abbiamo avuta, ma per una sola settimana a novembre. Guarda caso prima delle elezioni. L’hanno istituita il lunedì e sospesa il venerdì. Lunedì 18 novembre siamo tornati al passato, nonostante l’autobus partisse e tornasse pieno. E tutta questa guerra per difendere una scuola che comunque è destinata a chiudere. È veramente una guerra tra poveri, in un posto dove i servizi sono già carenti».
a.giacummo@luedi.it
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