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VIBO VALENTIA – Questa mattina, verso le 9, un detenuto di origini siciliane in carcere nel braccio di alta sicurezza con accuse riguardanti procedimenti connessi alla criminalità organizzata si è suicidato nel carcere di Vibo Valentia. Lo ha reso noto il Sappe, Sindacato autonomo di polizia penitenziaria. «Per il trentasettenne che svolgeva anche attività lavorativa all’interno dell’istituto penitenziario – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Damiano Bellucci, segretario nazionale – a nulla sono valsi i soccorsi prontamente prestati». L’uomo doveva scontare un residuo di pena di alcuni anni.

Il sindacato evidenzia che «in Calabria al 31 gennaio scorso erano presenti nei 13 istituti penitenziari della regione 2.706 detenuti di cui 52 donne. I detenuti in attesa di giudizio sono 1361: 778 in attesa di primo giudizio, 279 appellanti, 200 ricorrenti in Cassazione e 104 in posizione mista. I detenuti presenti nel penitenziario di Vibo sono 310 di questi circa 170 appartengono al circuito dell’alta sicurezza, la capienza regolamentare è di 274 posti. Il Penitenziario di Vibo, così come gli altri istituti della regione – sostiene il Sappe – soffre il problema del sovraffollamento e della carenza di personale in particolare della Polizia Penitenziaria che continua ad essere costretto ad effettuare lunghi turni di servizio e ad operare con limitati mezzi e risorse economiche».
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