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MATERA – Per dire addio al suo borgo La Martella Renato Carpentieri ha scelto un pomeriggio di sole dopo giorni di pioggia e vento che avevano funestato la città. Il suo feretro è passato davanti ai campi di calcio a 5, seguito da un corteo di familiari, amici, esponenti del mondo sportivo cittadino, della tifoseria biancazzurra e delle istituzioni. Lo accompagnavano anche una maglia del Matera con le firme di tutti i giocatori della sua squadra del cuore, una t shirt dell’associazione Amici del Borgo, la copia di ieri del Quotidiano della Basilicata e le sciarpe della Bawer e del Matera. A 24 ore della morte prematura del giornalista del Quotidiano, la città si è svegliata ancora incredula, ma decisa ad onorarne la memoria. Lo conferma l’impegno, assunto già ieri dall’assessore allo Sport, Sergio Cappella che ha annunciato che a partire dalla prossima partita giocata in casa contro la Puteolana, potrebbe già essere definita la intitolazione della tribuna stampa in sua memoria. La squadra, domani, giocherà con il lutto al braccio. La cerimonia nella chiesa di S. Vincenzo de’ Paoli è stata officiata dal parroco, don Egidio Casarola che nell’omelia ha ricordato Renato, paragonandolo ad un seme che pian piano cresce per dare frutti. «Era un uomo sereno, di pace – ha aggiunto – che avevo visto proprio qualche giorno fa, quando mi aveva annunciato di avere il diabete, dicendomi: “Farò il mio dovere”. Rose rosse e i simboli della sua squadra del cuore, sul feretro accolto dagli applausi all’uscita dall’abitazione e al termine della cerimonia in chiesa alla quale ha partecipato una folla numerosa.
Proprio al suo mondo sportivo abbiamo voluto dedicare queste due pagine e la decisione di collocare in questo spazio, abitualmente riservato alle cronache e ai commenti degli avvenimenti, le notizie sull’ultimo saluto a Renato Carpentieri. E’ questo il mondo in cui il nostro collega ha vissuto, che lo ha emozionato, entusiasmato, che lo impegnava ogni giorno e nel quale ha trascorso, ironia della sorte, anche gli ultimi attimi di vita. Tra i messaggi di saluto, quelli del titolare della De Salvo, azienda nella quale Renato aveva lavorato per 25 anni, prima di decidere di intraprendere la carriera di giornalista.
«Gli dico grazie anche se poi ha deciso di compiere una strada che gli era più congeniale».
Giuseppe Festa, presidente dell’associazione culturale Spine Bianche lo ha ricordato dicendo: «Eri sempre con il sorriso sulle labbra, pronto ad aiutare il prossimo, a dare consiglio su iniziative calcistiche, con te ho condiviso gioie e dolori. Ho perso un amico sincero, leale. Sento che improvvisamente qualcosa mi manca; lo rivedo con me a ridere, scherzare, discutendo di pallone. Amico di tutti, disponibile al confronto, non si è mai tirato indietro. Ci ha insegnato che il sorriso è il segreto di una vita migliore».
a.ciervo@luedi.it
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