Massimiliano Ercole, Nino Spirlì, Domenico Furgiuele e Matteo Salvini a cena a Cosenza dopo la manifestazione elettorale
3 minuti per la letturaCOSENZA – Massimiliano Ercole è un socialista convinto. Infatti nello status di whatsapp mette in bella mostra il garofano dei liberalsocialisti, è la sua formazione che ha permesso alla Lega in affanno di nomi di presentarsi per la prima volta alle elezioni comunali di Cosenza.
Lo incontriamo all’indomani della venuta di Matteo Salvini nella città bruzia che ha segnato la svolta garantista del capo della Lega, avvenuta dopo la notizia del giovane incensurato, Mattia Lanzino, nipote di un boss cosentino che ha trovato posto in lista nei leghisti.
Massimiliano Ercole dopo la manifestazione al teatro Rendano ha avuto il posto d’onore al conviviale in un hotel cosentino, sedendo a lato di Matteo il capitano, Nino Spirlì aspirante vicepresidente di Roberto Occhiuto, e Domenico Furgiuele, parlamentare leghista, con un procedimento per turbativa d’asta e altra parentela imbarazzante già nota alle cronache, per essere genero di Salvatore Mazzei, personaggio illustre della zona grigia lametina.
Anche Ercole è un rappresentante del ceto medio con questioni mai definite in modo chiaro dalla Giustizia per tempi lenti e processi contrastanti. In breve sintesi Massimiliano Ercole è stato indagato per Concorso esterno per mafia e assolto da ogni accusa nel processo di primo grado nel lontano 2012. Il liberalsocialista cosentino ha anche subito una pesante condanna di primo grado per favoreggiamento della prostituzione nell’ambito di un giro di balletti rosa di procaci sudamericane, ma i tempi lumaca del processo ne hanno provocato la prescrizione. Infine Ercole è stato indagato nell’operazione Factotum su traffico di rifiuti illeciti che non possiamo sapere come e quando sarà definito.
Ma il signor Ercole non è un pezzo di malacarne. Solo una vita in bilico su una sottile linea. Tra l’altro Massimiliano Ercole è anche un maresciallo dei carabinieri congedato dall’Arma.
Mercoledì sera al tavolo del gotha leghista Ercole ha illustrato la situazione politica cittadina a Cosenza, quella che viene considerata un successo annunciato nell’inedita formazione socialiberal-leghista.
Ercole è molto diretto nello spiegare la svolta politica del suo gruppo così come racconta con fermezza la sua convinta estraneità ai procedimenti penali subiti.
«Eravamo già orientati a sostenere il candidato del centrodestra Francesco Caruso, L’altro Caruso, Franz, non ci ha mai dato nessuna sponda pur essendo noi socialisti. Si limitava a salutarci quando passava vicino alla nostra sede».
«Siamo oltre la destra e la sinistra. Per questi motivi abbiamo accettato l’offerta di portare i nostri candidati nella lista della Lega. L’accordo maturava da tempo, non è vero quello che scrive Max Granata sul suo blog. Si sono create le condizioni giuste grazie all’impegno dell’avvocato Emilio Greco e di un autorevole politico leghista calabrese». (Ercole non ne vuole fare il nome ndr).
Massimiliano Ercole, da buon socialista è un convinto garantista e si trova in sintonia con Matteo Salvini che ha rivisto in Calabria il suo giustizialismo alla luce delle troppe parentele scomode che offre la nostra regione. Il leader del liberalsocialisti colorati di verde Lega ci dice anche che il giovane Mattia Lanzino è un candidato doc della Lega e non proviene dalla sua pattuglia. Ma non si vuole smarcare Ercole: «E’ un ragazzo molto valido. Darà un bel contributo alla nostra lista. Noi siamo convinti e contenti di questo progetto. Daremo un bel contributo alla nostra Cosenza».
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