Matteo Salvini
4 minuti per la letturaALLA fine ha vinto Mario Draghi, com’era del resto prevedibile e come doveva andare. Sul decreto Green Pass, tutti i gruppi di maggioranza, compresa la Lega, hanno concordato di ritirare gli emendamenti presentati in Aula alla Camera. Pertanto l’esame del testo andrà avanti senza fare ricorso alla fiducia.
In una situazione sempre più fragile, complicata, l’esecutivo ha chiesto rassicurazioni al Carroccio affinché non si sottragga e non faccia barricate in Aula. Salvini ha annunciato di essere pronto a votare le modifiche proposte da Fratelli d’Italia al decreto covid all’esame della camera ma intanto l’annuncio è che i leghisti, che formano lo schieramento più critico, si asterranno sull’emendamento soppressivo votato in commissione.
Salvini ha accolto con favore il mancato voto di fiducia su un tema che divide profondamente i partiti della maggioranza. Tuttavia, ha messo le mani avanti, affermando che la Lega potrebbe votare alcuni emendamenti critici dell’opposizione presentati da Fratelli d’Italia. Mentre dal fronte del governo, il ministro per la Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini ha garantito ai leghisti e governatori di centrodestra che non si può imporre il certificato verde anche sul trasporto pubblico locale, «perché dal punto di vista organizzativo non sarebbe gestibile». Diversamente dagli altri partiti di maggioranza, a Montecitorio, la Lega ha votato a favore della richiesta di Fratelli d’Italia, di accantonare gli emendamenti soppressivi dell’articolo 3 del decreto legge, presentati da Fdi e dall’Alternativa c’è.
La richiesta di accantonamento è stata respinta con 153 voti di differenza: hanno votato contro l’accantonamento Pd, Italia Viva, Leu, Movimento 5 stelle e Forza Italia. Hanno invece votato a favore, Fdi, Lega e Ac. Prima che l’aula votasse per non procedere all’accontonamento. La Lega aveva annunciato l’astensione dalla votazione a scrutinio segreto degli emendamenti per contribuire a “creare un clima costruttivo”.
Nella Lega emergono divisioni sempre più profonde. Claudio Borghi plaude l’iniziativa di aver tolto la fiducia. «Cosi – scrive – evitando la fiducia si discuteranno e si voteranno gli emendamenti di opposizione in gran parte coincidenti con quelli ritirati. E’ questione di forma, ma la sostanza è che si discuterà e si voterà articolo per articolo». Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana sostiene che il Green pass è «secondo noi l’unico modo di uscire dalla fase di emergenza e scongiurare nuove chiusure».
Matteo Salvini ci tiene a precisare che comunque non è in gioco la fiducia in Draghi o in questo governo. Ma dice anche che «in base a quante nostre proposte verranno accolte, ci comporteremo di conseguenza». E questa è una frase ambigua, notata da molti. Salvini vuole libertà di manovra? Perché in tale caso non si combina con la presunta obbedienza leghista. «Qualcuno – dice Salvini voleva mettere la fiducia, eliminando la discussione in Parlamento. Quindi, già questo, è un passo avanti. Noi abbiamo dimostrato buona volontà, ritirando tutti gli emendamenti e trasformandoli in ordini del giorno». Il leader leghista minaccia: «È chiaro che se ci bocciano le proposte, voteremo di conseguenza». E continua: «Come Lega, stiamo insistendo sui tamponi gratuiti, per minori, disabili e famiglie con figli».
Intanto, Giorgia Meloni, attacca il Green pass, «Non è di buon senso – ha dichiarato. La sinistra non sa come rispondere alla domanda del perchè nel resto d’Europa non viene utilizzato. Inoltre non ci mette al riparo da nuove chiusure». Alla Meloni è stata fatta la domanda se la Lega non è coerente con la mossa di togliere gli emendamenti. E lei ha risposto così: «Ci vedremo con Salvini, ma ritengo che non debba rendere conto a me del comportamento dei suoi ministri. Ognuno di noi deve rendere conto ai cittadini».
Ed il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in audizione davanti alla commissione cultura della Camera, si è mostrato felice per la ripartenza della scuola. «Voglio ricordare di cosa stiamo parlando quando parliamo di scuola: 257mila docenti, 213mila tecnici amministrativi. L’impegno che ci eravamo presi era quello di ripartire avendo tutti i docenti al loro posto. Sono veramente contento di dire che questo impegno sarà realizzato quest’anno, per la prima volta, nella storia della Repubblica».
E lo stesso ministro Bianchi, insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza, ha confermato che se in una classe tutti i ragazzi saranno vaccinati, non avranno bisogno di portare la mascherina. «Se in una classe – ha spiegato Bianchi – tutti saranno completamente vaccinati , ci si potrà togliere la mascherina, per sorridere tutti insieme». E Speranza ha detto che «presto avremo un numero alto di classi, in cui tutti saranno vaccinati e ciò consentirà di allentare le misure».
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