Nicola Gratteri e Alessandro Barbano
1 minuto per la letturaBOTTA e risposta ieri a La7 il programma di Giovanni Floris. Protagonisti il procuratore generale di Catanzaro, Nicola Gratteri, e il giornalista Alessandro Barbano. Il nodo del contendere è stata la figura di Mario Oliverio e l’inchiesta di Gratteri quando Oliverio era ancora presidente della giunta regionale.
Barbano chiede a Gratteri: “Nel 2018 lei ha indagato Oliverio per corruzione e abuso d’ufficio. Ha chiesto gli arresti, non è riuscito ad ottenerli, ottenendo invece il domicilio coatto per nove mesi. Oliverio ha dovuto dimettersi e fare lo sciopero della fame. La Cassazione ha però detto che c’era un pregiudizio accusatorio. Lei ha insistito, chiedendo la condanna per 4 anni e 8 mesi. Oliverio è stato assolto in primo grado perchè il fatto non sussiste ma ha dovuto dimettersi dalla sua carica di presidente della Regione. Lei che cosa prova pensando ad Oliverio?”.
Risposta di Gratteri: “Nulla, io non personalizzo i processi come lei sta insinuando. Io faccio il mio lavoro e chiedo al gip le misure”.
Ancora Barbano: “Ma davanti a una Cassazione che parla di pregiudizio accusatorio lei un dubbio se lo è posto? Si è guardato allo specchio per chiedersi se quel pregiudizio ci fosse oppure no?”.
Contro domanda di Gratteri: “Ma lei ha visto se ci sono stati altri provvedimenti di altre autorità che riguardavano ad esempio gente che lavorava nella giustizia?”.
Contrattacco di Barbano: “Ma lei ha indagato 150 persone ottenendo solo otto condanne. Tutte le sue inchieste finiscono con l’80 per cento di assoluzioni”.
Replica di Gratteri: “Lei legge solo certi giornali, lei non è bene informato, siccome finora si è occupato solo di sport, deve avere la pazienza di leggere tutti i giornali”.
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