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«OGNUNO di noi è libero, ma il sistema di trasporto deve essere armonico».

Giovanna Gallo è la vice presidente della Consulta cittadina della scuola, l’organo di governo del sistema scolastico del capoluogo. Un organismo (il presidente dell’organismo è l’assessore alla Pubblica istruzione, Giuseppe Messina) che rappresenta tutti gli istituti di Potenza, compresi quelli delle contrade. E’ attraverso la Consulta, per esempio, che sono passate le varie modifiche per il Piano di dimensionamento scolastico di Potenza.

Ed è proprio la Consulta cittadina sulla scuola, lo scorso 25 novembre, a chiedere al sindaco di Potenza un interessamento relativamente a quanto sta accadendo ad Avigliano scalo. Sono due le scuole presenti in questo territorio, quella dell’infanzia e la scuola elementare. E, ovviamente, l’obiettivo del Piano di dimensionamento è quello di fare in modo che i bambini residenti ad Avigliano scalo frequentino poi quegli stessi istituti. Così, nell’anno scolastico 2009-2010, la giunta comunale stabilisce che gli alunni delle contrade Demanio San Gerardo, Bosco Grande, Bosco Piccolo, Barrata e Tiera fanno parte del bacino di utenza di Avigliano scalo. E, di conseguenza, si organizza un sistema di trasporto scolastico in questo senso.

Solo che non tutte le famiglie sembrano gradire questa scelta. E così, come spiegato nei giorni scorsi da Ippolita Mecca, presidente del comitato di quartiere di Lavangone, inizia una dura contrapposizione, «supportata anche da pezzi della stessa amministrazione». Un’operazione che ha come conseguenza quella di istituire una corsa alle 7.30 del mattino da Avigliano scalo verso Potenza. Una scelta che, di fatto, la filosofia stessa del dimensionamento.

E infatti, il 25 novembre scorso, i componenti della Consulta scrivono al sindaco per esprimere il loro disappunto «per quanto questa amministrazione intende fare nel bacino scolastico di Avigliano Scalo: una nuova corsa di trasporto alle ore 7,30 verso Potenza “una follia”. I sacrifici che il territorio e la scuola in questi anni hanno fatto, d’intesa con l’amministrazione  comunale, sarebbero immediatamente vanificati. L’obiettivo comune è stato  salvaguardare la scuola  sul territorio, che era ed è a rischio di chiusura».

«Il problema – continua Giovanna Gallo – è che così facendo si va a toccare un preciso equilibrio sul territorio. E’ chiaro che ognuno di noi è libero di prendere le sue decisioni, quindi un genitore può in tutta libertà scegliere di portare il figlio a scuola a Potenza tutte le mattine. Ma il pubblico deve avere un suo equilibrio».

Questo significa che se una parte dell’amministrazione – la Pubblica istruzione e tutti i suoi organismi – lavora per realizzare un piano che va nella direzione di valorizzare le scuole del territorio, non ci può poi essere un’altra parte che agisce in maniera opposta, istituendo una corsa che non rientra nella filosofia generale che sorregge il Piano di dimensionamento scolastico.

«Il problema è a monte – dice Gallo – perchè è necessario che ci sia armonia nel servizio pubblico. Se c’è armonia le soluzioni sono sinergiche. Ma non è questo evidentemente il caso. E dispiace soprattutto perchè la Consulta cittadina ha fatto un grande lavoro nel corso degli anni per cercare di portare avanti un preciso principio». Contro questa situazione, che di fatto mette a rischio la sopravvivenza delle scuole di Avigliano scalo, è già partita una raccolta firme organizzata dal Comitato di Lavangone. E, nei prossimi giorni, è prevista una nuova riunione della Consulta cittadina sulla scuola.

ant. giac.

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