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Una protesta all'ospedale di Cariati

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CARIATI (COSENZA) – Nell’imminenza della chiamata alle urne per il rinnovo del Consiglio regionale, si sta facendo sentire a Cariati la protesta per le mancate risposte ai cittadini, che nei mesi scorsi a gran voce hanno reclamato il reinserimento dell’ospedale Vittorio Cosentino nelle rete regionale. C’è stato chi ha avuto un ripensamento alla notizia della candidatura, a sorpresa, di Leonardo Trento nella lista di destra Forza Azzurri – Occhiuto Presidente, ma, stando ad una volontà manifestata per lo più sui social, sono parecchi gli assertori del non voto. C’è stato persino chi, in segno di protesta, ha imbrattato i muri cittadini con lo slogan “No ospedale, no voto”.

E mentre, da una parte, cresce la consapevolezza della necessità di esprimere un candidato del territorio all’interno del Consiglio Regionale, come potrebbe essere Trento, dall’altra il clima che si respira a Cariati è di totale sfiducia in una classe politica locale, regionale e nazionale che in otto mesi di occupazione dell’ospedale da parte dei comitati “Le Lampare” e “Uniti nella Speranza”, al di là dei proclami e delle passerelle, nessun segnale concreto ha finora prodotto nella direzione della riapertura del “Cosentino”, della gestione dell’emergenza – urgenza e per il potenziamento dei servizi esistenti.

Pesa come un macigno anche l’assordante silenzio sul nuovo Piano della rete ospedaliera regionale, su cui sta lavorando da tempo il commissario Longo, che dovrebbe ridisegnare la geografia sanitaria della Calabria e nel cui ambito dovrebbe trovare collocazione la struttura sanitaria di Cariati.  Qualcuno ipotizza per il “Cosentino” un destino impietoso di “ospedale di comunità”, che è sinonimo di Casa della Salute e non prevede, al suo interno, né i reparti di degenza per acuti, né il pronto soccorso o qualsiasi servizio di emergenza. Secondo il movimento Le Lampare, i cui attivisti, a quanto pare, sanno già su chi orientarsi per le prossime regionali del 3-4 ottobre, a Cariati «le idee hanno un peso uguale a zero» e i cittadini  affrontano queste elezioni «con la particolare condizione posta dall’emergenza sanitaria relativa al Covid», che ha sviscerato e reso nota una crisi strutturale lunga 11 anni e ha privato il territorio dell’assistenza sanitaria.

Le Lampare ricordano che nel paese si vivono altri gravissimi problemi, come continui sversamenti di fogna, carenza idrica e una «devastante decadenza», mentre i protagonisti delle vicende politiche ed elettorali, «che si sono serrati nel silenzio», fanno, a loro parere, calcoli e trattative.  

«Non è dato sapere, ad esempio, per chi voterà l’amministrazione comunale o il sindaco Filomena Greco – affermano – e dalle opposizioni è spuntata la candidatura di Trento nel centrodestra di Occhiuto.

Intanto i cittadini si espongono, ognuno con le proprie idee condivisibili o meno – concludono dalle Lampare – mentre nelle stanze dei bottoni vige il silenzio, segno inequivocabile che qualcosa bolle in pentola».

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