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Carlo Tansi

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Carlo Tansi continua a sferrare fendenti contro pezzi del Pd calabrese e questa volta – dopo aver preso di mira e sbeffeggiato Carlo Guccione, consigliere regionale dem uscente – alza il tiro, puntando contro la coppia Enza Bruno Bossio e Nicola Adamo. E dal Nazareno nessuna reazione a tali attacchi da parte dell’alleato Tansi.

Nessuna reazione pubblica neppure al fatto che l’ex capo della Protezione civile, alle comunali di Cosenza, non ha inteso confermare l’intesa raggiunta con i dem nella corsa per la Regione, sostenendo di voler «tentare una rottamazione di quel sistema strutturato del Partito democratico locale composto dai soliti nomi e affini, tipo Incarnato (Luigi, ex assessore regionale e segretario del Psi calabrese, ndc)».

Tansi, infatti, oltre che esser in corsa alle regionali, è pure candidato alle comunali di Cosenza, al fianco della candidata sindaca, Bianca Rende che, nella città dei Bruzi, ha spaccato il centrosinistra, contrapponendosi al candidato Pd-Psi, Franz Caruso. I Cinquestelle, per aver deciso di appoggiare Bianca Rende sono stati pubblicamente criticati dai vertici nazionali del Partito democratico, scesi a Cosenza per far decollare la candidatura dell’avvocato Caruso. Tansi no. Per lui solo qualche messaggino whatsapp, ma non una parola nell’ultima conferenza stampa.

«Sto combattendo come un cavallo di Troia – ha dichiarato Tansi – libero dalle logiche dei partiti. Con le nostre regole abbiamo già iniziato a demolire, con i fatti, il sistema affaristico calabrese. C’è chi derideva il nostro codice etico – da me fortissimamente voluto per garantire credibilità alla coalizione di Amalia Bruni – affermando che nelle liste dem si sarebbero candidati esponenti della nota coppia Pd cosentina e che non ci saremmo mai liberati dei dinosauri della vecchia politica calabrese che occupano da decenni gli scranni del consiglio regionale. E invece no: i nomi delle liste presentate ieri smentiscono clamorosamente chi voleva gettare fango su di me, per eliminare un personaggio scomodo. Io non ho scelto il Pd, ma mi sono candidato a sostegno di una candidata non appartenente ai partiti, ma al mondo civico: la scienziata, allieva prediletta di Rita Levi Montalcini. Ho scelto lei pretendendo, però, dalla coalizione un chiaro segno di “depurazione” e disintossicazione dal vecchio sistema con l’approvazione di un rigido codice etico. Non ho scelto il candidato del Pd, Franz Caruso – prosegue Tansi – perché espressione della vecchia politica (basta leggere i nomi dei candidati delle sue liste per capirlo) e collegato trasversalmente al quasi omonimo di centro-destra Francesco Caruso espressione degli Occhiuto e dei suoi sodali. Prima dell’inizio della battaglia finale che porterà alle elezioni di ottobre, finalmente posso prendermi qualche giorno di riposo e riflessione con la coscienza a posto, perché credo di aver fatto le cose giuste per il bene della mia Terra».

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Simone Saverio Puccio

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