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CASSANO – E’ tornata a casa, agli arresti domiciliari Antonia Iannicelli, madre del piccolo Cocò Campolongo ucciso assieme al nonno e alla compagna di questi e poi bruciato nell’auto dell’uomo (LEGGI). Si trova già nella casa protetta assieme agli altri due figli e alla famiglia della sorella che era stati trasferiti in luogo sicuro già la scorsa settimana (LEGGI). Il tribunale dei minori di Catanzaro, competente in relazione alla concessione del beneficio degli arresti domiciliari in riferimento al residuo di pena che Antonia Iannicelli doveva scontare e per il quale non poteva lasciare il carcere.
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Questa mattina i magistrati si sono pronunciati favorevolmente accogliendo la richiesta degli avvocati che assistono la Iannicelli, Liborio e Angela Bellusci, e in questo modo la donna ha potuto fare ritorno dai suoi figli e dai parenti.
«Finalmente ho potuto riabbracciare le mie due figlie – ha commentato la Iannicelli – che mi hanno chiesto di non lasciarle mai più».
La donna ha ricevuto la telefonata del leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, al quale ha manifestato la sua commozione per avere potuto riabbracciare le figlie.«Ho sentito al telefono la mamma del piccolo Cocò – ha detto Corbelli – che è appena arrivata nella casa famiglia. Era serena, pur nel suo immane e indelebile dolore, di aver potuto riabbracciare le sue bambine che l’aspettavano con ansia. L’hanno abbracciata forte e le hanno chiesto di non lasciarle mai più. Ho a lungo combattuto per far uscire dal carcere e riportare la giovane mamma del piccolo Cocò alle sue due figlie. Il risultato di oggi è per me motivo di gioia».
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