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UN ESPOSTO da presentare all’Ufficio ambiente del Comune di Matera, all’ufficio ambiente della Asm e alla Procura della Repubblica per sottolineare il rischio che i cittadini di Venusio intravedono in queste ore.
Tra i firmatari anche il consigliere comunale Tommaso Perniola che ha raccolta le firme contenute all’interno dell’esposto che verrà rafforzato nel corso delle prossime ore: «i sottoscrittori in qualità di residenti del Borgo Venusio denunciano che da alcuni giorni la società “Ila Valdadige srl” situata sulla S.S. 99 al Km 11,200 brucia del materiale non identificato emettendo una certa quantità di fumo che rende l’aria irrespirabile.
Siamo inoltre venuti a conoscenza che dal giorno 28 di gennaio la società brucerà il Pet coke.
Si chiede di intervenire ed accertare quanto esposto».
Sono poco meno di un centinaio i cittadini che hanno sottoscritto l’esposto nei giorni scorsi e che erano pronti anche ieri ad avviare la protesta se davvero l’azienda avesse iniziato a bruciare il Petcoke. Preoccupati e allarmati per quanto potrebbe accadere.
«A quanto pare il progetto di bruciare petcoke è stato rinviato di qualche giorno ma noi restiamo molto preoccupati.
L’aria che si respira per le nostre famiglie è in qualche caso irrespirabile.
Non abbiamo», continua Perniola, «niente contro la Valdadige ma vogliamo che in casi come questi ci venga testimoniato un rigido rispetto delle norme e vogliamo le massime garanzie di sicurezza».
Lo stesso Perniola conferma poi che l’autorizzazione che è stata ottenuta lascia una serie di dubbi e di preoccupazioni tra gli stessi residenti: «non riusciamo a capire come si fa a dire che non ci siano case nel giro di un chilometro quando il borgo e le tante famiglie che vi abitano sono lì vicino a poche centinaia di metri. .
Noi vediamo che ci sono dei momenti in cui davvero si va in difficoltà e non si riesce a respirare.
Le polemiche che ci sono state, per altro verso su Italcementi, dimostrano che questo tipo di questioni di sicurezza e tutela ambientale sono estremamente concrete e sono anche molto sentite dall’opinione pubblica.
Noi vogliamo che ci sia la massima garanzia possibile».
Se davvero nel corso della prossima settimana il progetto che prevede l’utilizzo del petcoke alla Valdadige dovesse essere portato a termine ed avviato ed allora i residenti non hanno intenzione di rimanere con le mani in mano.
La preoccupazione è tanta e la voglia di lanciare un allarme ed un segnale concreto risulta di fatto altrettanto grande.
«La cosa principale che potremo pensare di fare a quel punto è l’occupazione della strada.
Noi vogliamo far sentire la nostra voce e la nostra preoccupazione per le famiglie che sono lì e che meritano di avere il massimo possibile delle garanzie su questioni che riguardano la loro salute».
La determinazione manifestata risulta il segnale concreto ed evidente che non c’è voglia di passar sopra questa questione.
Nei prossimi giorni anche le funzioni istituzionali comunali a cominciare dalla commissione saranno coinvolte sulla questione dallo stesso Perniola.
Lì si capirà se ci sono gli estremi per un intervento politico che possa aiutare a risolvere questa situazione.
p.quarto@luedi.it
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