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Ha minacciato di morte l’ex moglie (di 38 anni), anche attraverso un falso profilo di Facebook con cui contattava la figlia (di 16 anni) per “amplificare” l’idea di uccidere la madre, chiamandola con un nomignolo e utilizzando foto per spaventare le due donne: con le accuse di atti persecutori e maltrattamento su minore, un uomo di 43 è stato rinviato a giudizio dal gup, Luigi Spina, stamani a Potenza.
Il rinvio a giudizio era stato chiesto dal pm del capoluogo lucano, Anna Gloria Piccininni: l’uomo, dopo il divorzio, seguiva quotidianamente la donna, minacciandola.
A volte la pedinava con un furgone, costringendola a fermarsi per ingiuriarla con pesanti frasi.Il tentativo di stalking proseguiva anche sulla rete, attraverso Facebook: postava immagini crudeli, e le commentava con altre minacce, spesso di morte, “taggando” la figlia minorenne in modo tale, secondo gli investigatori, da arrivare direttamente alla madre.
Quando la figlia ha poi deciso di bloccare il profilo padre, impedendogli di comunicare attraverso il social network, lui ha cominciato a minacciare anche la ragazzina. Le due donne sono difese dall’avvocato Cristiana Coviello: la prima udienza si svolgerà il 14 aprile. (Ansa)
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