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VILLA D’AGRI – Era una bimba, la primogenita, attesa con tanto amore. Mamma e papà avevano già scelto il nome. Ma ieri mattina, nel centro nascite, la gioia dell’attesa per la nuova arrivata ha lasciato il posto all’incubo peggiore. La bambina è nata senza vita, morta durante il parto: un cesareo effettuato presso l’ospedale di Villa d’Agri. Papà Valentino è stato il primo a ricevere la terribile notizia. «Quando mia moglie è stata riportata in reparto, ho chiesto della bambina, ma non mi hanno detto niente».
Poi, dopo una ventina di minuti, le parole del medico che ha eseguito il parto, che non hanno lasciato nessuno possibilità di speranza. La bimba è venuta alla luce senza vita. E ora la famiglia vuole sapere tutta la verità. Ha sporto denuncia e la Procura della Repubblica di Potenza ha aperto un’inchiesta.
Anche il direttore dell’Azienda sanitaria di Potenza, Mario Marra, ha avviato un’indagine interna per accertare i fatti e le eventuali responsabilità. L’assessore regionale alle Politiche per la persona, Flavia Franconi – che nella giornata di oggi sarà a Villa d’Agri insieme al prefetto Rosaria Cicala, per incontrare il direttore Marra e il sindaco di Marsico – ha chiesto all’Azienda sanitaria un rapporto dettagliato per conoscere esattamente la dinamica di quanto accaduto e di avviare ogni azione «trasparente ed esemplare» a tutela della sicurezza dei cittadini. Sarà l’autopsia disposta dalla Procura, che molto probabilmente verrà effettuata sul corpicino già nella mattinata di oggi, a chiarire se alla base del decesso ci siano state responsabilità umane.
Ma nel frattempo il marito della donna – assistito dalla studio legale Trivigno-Fortunato-Lapadula – chiede che venga fatta completa chiarezza e accenna anche a circostanze che sarebbero state sottovalutate dal personale medico del presidio ospedaliero di Villa d’Agri. Simona, sua moglie, ventisettenne di Paterno, sposata da poco più di un mese, fino a quel momento non aveva avuto particolari problemi. Una gravidanza tranquilla. La settimana ostetrica era scaduta il 20 gennaio. La donna era stata costantemente seguita dal personale medico. Ma qualcosa – come raccontano i legali – nel tracciato effettuato lo scorso 23 gennaio non aveva convinto la ginecologa che l’aveva visitata. La dottoressa aveva quindi invitato la giovane mamma a tornare il giorno dopo per rifare la visita e decidere, in base al risultato, sull’eventualità del ricovero. Ma Simona il 24 era stata rispedita a casa. Poi, ieri mattina presto, intorno alle cinque, le doglie e la corsa all’ospedale. Il battito mostra subito delle irregolarità.
«Ma l’equipe medica guidata dal dottor Rocco Ccavallo – sostengono il marito e i legali – è arrivata solo solo dopo due ore». Il parto sarebbe stato effettuato intorno alle 7 e 20. Cosa ne abbia determinato la morte sarà possibile stabilirlo solo dopo l’autopsia. Nel frattempo papà Valentino non si stanca di ripeterlo: «Non c’era stato nulla che facesse pensare a questo. Quando sono ritornati in reparto, ho chiesto immediatamente di mia famiglia. Solo dopo 20 minuti mi hanno comunicato quello che era accaduto. Nessuno poteva immaginarlo. Ora dovranno spiegarci com’è potuto accadere».
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