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MICHELE Mastro, Sindaco di Palazzo San Gervasio, ma fino a che punto i Sindaci che si oppongono alla realizzazione dell’impianto solare termodinamico Teknosolar a Banzi intendono contrastare la Regione se questa dovesse andare avanti con l’iter autorizzativo?
Non ci fermiamo di certo di fronte al potere politico regionale, se è questo che intendeva dire.
Chi legge la delibera dei quindici Sindaci dell’Area programma, alla firma del Presidente Sonnessa, comprende come siamo ormai alla rivendicazione della piena autodeterminazione dell’area.
Ma come pensate che la vostra presa di posizione possa fermare la procedura per l’autorizzazione?
Noi stiamo scrivendo lettere su lettere alla Regione, ma anche alla Magistratura, per denunciare tutte le “stranezze” dell’intera vicenda, dal fatto che l’impianto è ibrido e non interamente rinnovabile, alla vicenda dell’allacciamento “prematuro” alla rete gas, alla vicenda del ciclo dell’acqua, al timore di inquinamenti ambientali che sarebbero procurati dagli oli diatermici che servono a far funzionare l’impianto ed altro ancora di cui possiamo parlare a lungo quando vuole.
L’impianto, del quale è stato ampiamente trattato su queste pagine, come il lettore ricorderà, se realizzato, impegnerebbe una superficie di 226 ettari irrigui ed irrigabili del comune di Banzi, porterebbe vantaggio economico al signor Esteban Morras Andrès, che controlla il 90% di Garanza Tech di Pamplona, che controlla a sua volta il 100% della Teknosolar Italia con sede a Matera, che è la società veicolo di Teknosolar 2, con sede sempre a Matera.
Contro questo progetto si è mobilitata la popolazione dell’area, indignata dal fatto che , a fronte dei danni al suolo, all’agricoltura,al paesaggio dell’area,è prevista l’elargizione, o meglio la promessa, del consueto piatto di lenticchie per i proprietari dei terreni, quasi tutti di Palazzo San Gervasio, una manciata di posti di lavoro, la sottrazione di quelli oggi creati e mantenuti dalle floride coltivazioni ed uno spropositato guadagno per il Signor Esteban e per i suoi soci.
A proposito dell’impianto abbiamo sentito anche l’onorevole Antonio Placido, parlamentare lucano.
State ponendo in atto concrete azioni per fermare l’autorizzazione, ma non ritiene che sia il caso di affrontare finalmente la questione dei molteplici attentati al paesaggio lucano?
Sulla vicenda Teknosolar, il senatore Barozzino ed io abbiamo presentato una interrogazione al Ministero dell’ambiente e dello sviluppo economico e la risposta del ministero dello sviluppo economico è stata che la materia è di competenza della Regione.
Nel caso dovessero emergere sostanziali novità, aggiunge Placido, del tipo studi più approfonditi rispetto a quelli già divulgati, con dati che colleghino la proposta di impianto con la possibilità, in caso di realizzazione, di concreti ed immediati danni alla salute, allora si potrà reiterare l’ interpellanza estendendola anche al Ministero della salute, oltre che a quello dell’ambiente».
Placido si dichiara disponibile ad approfondire le questioni relative alle aggressioni al territorio lucano in un incontro da concordare. Lo ringraziamo e gli diciamo che lo ricontatteremo, così come contatteremo tutti i politici che vorranno confrontarsi con noi su questi temi.
v.i.
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