L’Università di Bari
3 minuti per la letturaUNO su dieci ce la farà. Le facoltà di Bari e Lecce legate all’ambito sanitario (da Medicina a Farmacia) “trainano” le iscrizioni ai corsi universitari a numero chiuso, portando migliaia di studenti a scegliere la Puglia. L’altra faccia della medaglia è che il boom di domande per l’ammissione fa scendere drasticamente le possibilità di ingresso, visti i posti limitati.
A Bari gli aspiranti medici sono 2.784 ma ci sarà spazio solamente per 297 di loro, cioè il 10,6%. Avranno molte meno chance i giovani studenti che, invece, puntano su Odontoiatria: le domande presentate sono 2.784 ma i posti appena 30, pari all’1%. Per il corso di laurea in Fisioterapia, a fronte di 113 posti, si contano 695 richieste di ammissione alle prove: solo il 16,2% dei candidati potrà accedere agli studi. Maggiore grado di difficoltà per gli aspiranti veterinari, per cui solo il 7,8% dei 703 candidati potrà ottenere uno dei 55 posti disponibili. E ancora: 1.754 domande per i test di Infermieristica, dove i posti disponibili sono 648 (36,9%). Molto ambiti, nella stessa area tecnico/sanitaria anche gli studi in Tecniche di Radiologia medica per immagini e Radioterapia e Tecniche di laboratorio biomedico.
I test di ammissione inizieranno tra qualche giorno, a settembre: i primi a cimentarsi nelle prove scritte saranno i candidati di Veterinaria (mercoledì primo settembre), mentre per Medicina i test si svolgeranno venerdì 3 settembre. Per l’area scientifico-sanitaria sono, nel complesso, 1.701 le richieste di ammissione per 856 posti disponibili: tra questi, i più ambiti sono i corsi di laurea in Farmacia, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, Scienze e Tecnologie Erboristiche dei prodotti per la Salute, Scienze Biologiche, Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche, Biotecnologie industriali per lo Sviluppo Sostenibile.
Successo anche per il nuovo corso di Medicina attivato da quest’anno a Lecce da UniSalento con il sostegno della Regione Puglia che ha investirà 80 milioni nei prossimi cinque anni: sono 1.500 i candidati per l’innovativo corso che dà possibilità di acquisire una doppia laurea, in Medicina e Ingegneria Biomedica. È fitto il calendario delle prove di accesso anche a Lecce: oltre a Medicina, sono in programma anche le prove per Scienze e tecniche psicologiche (250 posti); Scienze Motorie (180 posti); Biotecnologie (120 posti) e Scienze Biologiche (200 posti).
Quest’anno ci sono circa 400 posti in più nelle facoltà di Medicina al Sud: un primo segnale di inversione di rotta dopo che per anni il Mezzogiorno ha dovuto assistere alla fuga dei propri ragazzi verso il Nord. L’emergenza Covid ha messo in evidenza tutte le pecche di un sistema sanitario nazionale che, negli ultimi 10 anni, ha ridotto all’osso le piante organiche, in particolare quelle degli ospedali del Mezzogiorno.
La lezione sembra essere stata assorbita, infatti per l’anno accademico 2021/2022 si passa da 13.072 posti dello scorso anno agli attuali 14.020, +7,3%, 948 in più. E il maggior aumento riguarda proprio il Sud, in particolare è in Puglia che l’offerta viene decisamente potenziata: la differenza tra lo scorso anno accademico e il prossimo è di 225 posti in più (+45,2%), grazie anche all’attivazione di altre due facoltà di Medicina: alla Lum di Casamassima (90 posti) e a Lecce. Nuove sedi sono previste anche a Potenza, 60 posti, e a Rende (Cosenza), 54 posti.
Certo il divario con il Nord resta ma si assottiglia sensibilmente: ad esempio l’Emilia Romagna perde 7 posti, la Toscana resta ferma a 897 posti complessivi, Liguria e Veneto potenziano l’offerta solamente di 15 posti, mentre la Lombardia ne attiva 316 in più (+17,3%) Dopo la Regione di Fontana, c’è proprio la Puglia (+225), seguono Lazio (+75), Calabria (+74), Basilicata (+60), Sicilia (+58), Campania (+51), Molise (+4) e Abruzzo (+30). Resta quasi stabile l’offerta formativa per Odontoiatria, che passa da 1.231 a 1.239 (solo +1,8%), mentre complessivamente Veterinaria perde 13 posti, passando da 890 a 877.
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